Naturalmente non lo ammetterà mai, ma Trump ha paura. Ce lo dice per lui il suo sempre più agitato, convulso, e spesso confuso parlare, quel parlare – troppo e troppo cattivo – che è come tirare pistolettate a destra e a manca agitando lo spauracchio del liberismo democratico. In quattro e quattr’otto, questione di pochi giorni, si è passati dalla sensazione che Donald Trump avesse la presidenza in pugno, alla percezione di un’inerzia che sembra allontanarlo dalla rotta di Washington.



Inch by inch, row by row, un passettino alla volta. Sembra incredibile, ma “l’effetto attentato” ha già perso tutto il suo vigore, quasi come non fosse mai successo. L’impavido eroe di ieri è il nervoso ed insicuro contendente di oggi. Quell’attentato sembrava the icing on the cake, la ciliegina su una torta che i democratici avevano confezionato sotto forma di campagna elettorale per farsi mangiare dai repubblicani. E poi?



E poi Biden si ritira. Cede alle pressioni, cede all’evidenza delle cose, e tutto cambia. Be’, non tutto, ma tanto. “Quanto” lo sapremo solo a novembre. È bastato accantonare Old Joe e tirare fuori dal cilindro la soluzione più ovvia con la “promozione” della Harris per rianimare una campagna fino ad allora priva di contenuti, ma soprattutto priva di entusiasmo, avvizzita. Fino a qualche settimana fa i democratici non si sarebbero neanche sognati nell’anticamera del cervello di giocare le proprie chances puntando su Kamala. Troppo invisibile, troppo inconcludente, troppo ideologicamente spinta. La Harris è vicepresidente semplicemente perché tre anni fa il partito per raccogliere consenso su Biden si era ritrovato a dover accontentare la frangia dei super-liberal offrendo la vicepresidenza. Ma a questo punto il suo è l’unico volto (relativamente) noto e (in una qualche misura) presentabile da gettare sul campo di battaglia. E l’America moderata, da sempre obiettivo dei due grandi partiti, sembra rispondere positivamente a questa candidatura.



In altre parole, tra Trump e Harris la più appetibile ai moderati è lei, che moderata certamente non è. Questo i repubblicani lo vedono, lo capiscono e lo temono. E così anche Donald Trump.

God Bless America!

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