Il ministro degli Esteri finlandese Elina Valtonen, sulle pagine del Frankfurter Allgemeine Zeitung, si è espresso sulla questione del gasdotto distrutto. “L’indagine è ora in corso. Non sappiamo ancora con certezza se la distruzione fosse mirata. La posizione geografica della Finlandia è come un’isola. Abbiamo un confine orientale molto lungo e difficile. Ecco perché per noi i cavi e le condotte dati sono vitali e da tempo prendiamo molto sul serio questi problemi. Anche i partner europei hanno ormai capito quanto sia vitale proteggere queste infrastrutture critiche”. Difendere queste infrastrutture, secondo il ministro, è “costoso. Naturalmente sorge la domanda in che misura la protezione sia un compito nazionale o riguardi l’UE nel suo complesso e, in una certa misura, anche la NATO. Per troppo tempo è stato fatto troppo poco per proteggere questa infrastruttura”.



Riguardo gli autori della distruzione, Valtonen spiega: “Conosciamo le navi che viaggiavano lì in quel momento. E la distruzione è avvenuta in un periodo di circa otto ore. Sorge spontanea la domanda se fosse stato pianificato. Ma forse non saremo mai in grado di dimostrarlo in modo definitivo. Dopotutto, la NATO sta ora prendendo molto sul serio questi rischi ibridi. ha aumentato la sua presenza nella regione del Mar Baltico”. Nel frattempo “la Finlandia ha ora attivato questo pacchetto di strumenti per la prima volta nella storia dell’UE. Man mano che andiamo avanti con le indagini, diventerà chiaro come si presenta effettivamente una reazione. Ciò che è certo è che la distruzione non colpisce solo noi, ma anche Svezia ed Estonia, tutti membri dell’UE“.



Elina Valtonen: “Dobbiamo essere pronti alla guerra”

La Finalndia deve fare i conti con la vicinanza della Russia, armata sotto ogni fronte: nucleare, militare ma anche navale. Secondo il ministro degli Esteri finlandese Elina Valtonen il Paese non ha “altra scelta che armarsi. Siamo stati attaccati più volte dalla Russia e abbiamo anche dovuto rinunciare al Paese. Fortunatamente non siamo stati incorporati nell’Unione Sovietica. Dobbiamo essere preparati all’eventualità che la Russia attacchi altri paesi dopo l’Ucraina. E, come ha detto il ministro Pistorius, dobbiamo essere pronti alla guerra. La Finlandia è capace di fare la guerra, lo è sempre stata. Speravamo che il nostro vicino orientale diventasse una democrazia. E abbiamo cercato di sostenerlo. Ma le cose sono andate diversamente. Purtroppo ora sembra che l’industria bellica in Russia si stia espandendo ad un livello elevato, nonostante le sanzioni. Se la guerra in Ucraina ad un certo punto finirà, questa capacità rimarrà”.



Helsinki non sembra essersi mai fidato di Mosca: “Con l’attacco russo all’Ucraina e la successiva adesione della Finlandia alla NATO, non abbiamo più un normale rapporto di vicinato. La Finlandia non ha mai rappresentato una minaccia per la Russia. Non sto dicendo che dietro i danni alle infrastrutture sottomarine ci sia la Russia. Ma potrebbe avere interesse almeno a segnalare le proprie capacità, soprattutto dopo l’adesione alla NATO” spiega il ministro al Frankfurter Allgemeine Zeitung. Infine, un commento sulla Germania: “Accolgo con grande favore il fatto che ora Berlino prenda molto sul serio la questione della difesa europea. Molti paesi europei avevano stretti legami con la Russia”.