Elio, l’ex leader delle Storie Tese tra i protagonisti della nuova puntata di Techetechetè in onda su Raiuno. Domenica 23 agosto 2020 il programma di video-frammenti è pronto a regalare una puntata “mascherata” al grande pubblico firmata da Vito Simone e tra le tante cose che vedremo ci saranno anche dei filmati e le esibizioni di Elio e le Storie Tese, la mitica band che si è fatta conoscere sul palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo con il brano “La terra dei cachi”. Correva il Sanremo 1996 quando Elio e le Store Tese irrompono nella musica italiana conquistando critica e pubblico e sfiorando per poco la vittoria finale in un’edizione passata alla storia anche per un’indagine sul sistema di voto visto che la band risultava al primo posto nelle classifiche temporanee fino alla serata finale che vide trionfare il duetto “Vorrei incontrarti tra 100 anni” di Ron e Tosca. A distanza di anni, il frontman della band intervistato da Onde rock parlando proprio di quelle indagini di voto ha dichiarato: “quel festival lì è stato l’unico divenuto oggetto di un indagine. Alla fine dell’interrogatorio mi han detto che, secondo le loro indagini, eravamo arrivati primi noi, poi dopo tanti anni m’hanno detto anche altri cantanti che anche a loro avevano detto la stessa roba. In ogni caso, non sono mai arrivati in fondo all’indagine, sono arrivati fino al punto in cui hanno stabilito che c’era stata truffa”.
Elio de Le Storie Tese oggi attore di teatro e non solo
Stefano Belisari, questo il vero nome di Elio di “Elio e le Storie Tese”, dopo lo scioglimento della band si è fatto conoscere ed apprezzare prima come giudice di X Factor e poi come attore portando in scena recentemente anche uno spettacolo teatrale dal titolo “Opera buffa. Il Flauto Magico e cento altre bagatelle”. Uno spettacolo che vede l’artista interpretare il duplice ruolo di baritono e narratore e che ha presentato così a La Stampa (data 26 marzo 2019): “l’errore che si è sempre fatto in Italia è stato quello di collegare l’Opera alla noia, alla seriosità. Questo ha portato al suicidio del teatro, ad un allontanamento. Ma l’Opera può essere divertente, piacevole, per nulla noiosa, anzi molto piacevole da guardare e ascoltare”. Non solo, Elio ha anche spiegato perchè nell’opera ha deciso di fare il nome di Rossini: “ha fatto a Parigi, al suo tempo, quello che noi facevamo con le Storie Tese, ovvero divertire il pubblico. Rossini ha scritto “Il barbiere di Siviglia” che non era anziano, ma un giovanotto di 24 anni. Le sue opere sono per un pubblico eterogeneo, che vuole divertirsi, un pubblico anche di non appassionati di Opera”. Infine parlando dello spettacolo ha aggiunto: “Opera buffa può piacere a tutti. L’abbiamo presentata ai bambini e si sono divertiti molto. “Il Flauto Magico” è in fondo una fiaba, con tutti gli ingredienti di una fiaba e quindi funziona sia per i grandi che per i piccini. La seconda parte è un alternarsi di arie celebri interpretate con il soprano Laura Macrì”.