Stefano Belisari, in arte Elio, è intervenuto lo scorso giovedì a Civil Week Lab: una due giorni dedicata alla solidarietà, rigorosamente organizzata e sviluppata online sui canali social, e sui siti del Corriere della Sera e Corriere Buone Notizie. Lo storico cantante di Elio e le Storie Tese, gruppo celebre e attivo per quasi 40 anni fino al 2018, fondato dallo stesso Elio e da cui ha appunto preso parte del nome, ha parlato di un tema che gli sta particolarmente a cuore: l’autismo. Lui stesso infatti ha un figlio autistico: esperienza che non ha mai sbandierato – in un modo o nell’altro, cioè in positivo o in negativo – e che ha sempre avuto cura di mantenere nella sua sfera privata, ma che inevitabilmente già anni fa era stata portata all’attenzione di un pubblico.
“Se le cose non le sai non ti preoccupi” ha detto dunque Elio, ammettendo che anche lui prima di diventare papà non aveva la preoccupazione di essere informato sull’autismo; facendo un paragone con il Coronavirus, ha detto che paura, angoscia e imprevedibilità legate alla pandemia prima o poi scompariranno, ma non sarà così nel caso dell’autismo. “Dopo questa esperienza, forse le persone saranno in grado di mettersi nei panni di chi ha un figlio autistico”. Elio è intervenuto a Civil Week Lab, in un panel dedicato alla solidarietà e incentrato chiaramente sull’emergenza del Coronavirus dal punto di vista del terzo settore: insieme a lui c’era Lucio Moderato, direttore dei Servizi per l’Autismo di Fondazione Sacra Famiglia, e Danilo De Blasio, direttore del Festival dei Diritti Umani.
ELIO “POCA ATTENZIONE VERSO I DISABILI”
Nel corso del panel si è parlato di come la pandemia abbia messo in difficoltà le persone disabili, colpite dalla chiusura dei centri diurni e dall’interruzione delle terapie. “Chi vive in questo stato ormai affronta tutto” ha detto l’ex giudice di X Factor, che però ha sottolineato come non ci sia stata attenzione alle esigenze di chi ha un figlio autistico. Elio ha poi ricordato come nella sola Lombardia ci siano 100 mila casi di persone autistiche; in più però genitori, compagni di classe e futuri colleghi sono coinvolti e dunque il numero di persone che vivono questa situazione può anche quadruplicare. “Se si affronta questo tema con competenza per risolverlo si possono fare tantissime cose” ha aggiunto, portando ad esempio i miglioramenti che suo figlio ha fatto potendo venire assistito a casa tutti i giorni nei primi giorni, che ha identificato come quelli che contano davvero.
Il tema vero però è di chi a differenza di Elio non ha gli strumenti per fare in modo che il proprio figlio sia assistito costantemente nella battaglia contro l’autismo; per questo dunque c’è una quantità enorme di persone il cui figlio sarà costretto a crescere con tantissime difficoltà, le stesse che poi secondo il cantante porterà in giro nel mondo, generando a sua volta difficoltà. “Per questo io dico che la solidarietà è utile e necessaria” ha concluso il suo intervento Elio, mentre i due compagni di viaggio in questo panel hanno sottolineato l’importanza di avere attenzione verso il mondo della disabilità, come ha sottolineato il professor Moderato che ha detto di no aver abbandonato nessuno nemmeno nel corso della pandemia, anche grazie ad un modello che già prevede un intervento a distanza.