È la speranza del ciclismo italiano, ma certamente già qualcosa più di una speranza visto che Elisa Balsamo si è laureata campionessa del mondo della gara in linea (la più prestigiosa) ai Mondiali 2021 in Belgio, disputati nelle Fiandre che sono la “patria” del ciclismo. Elisa Balsamo ha battuto un mito come l’olandese Marianne Vos proprio sul suo terreno preferito, in volata.



Un successo che la pone ormai ai vertici del ciclismo mondiale, anche perché Elisa Balsamo sta raccogliendo successi importanti anche in pista, dove si cimenta spesso e quest’anno ha vinto l’argento nell’inseguimento a squadre e il bronzo nell’Omnium ai Mondiali. L’atleta cuneese è un fiore all’occhiello del ciclismo femminile e l’annko prossimo si trasferirà alla Trek-Segafredo, squadra leader tra le donne, dove sarà compagna di squadra di Elisa Longo Borghini. Abbiamo sentito Elisa Balsamo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net, per raccontarci il Mondiale e non solo…



Elisa Balsamo, raccontaci cosa hai provato a indossare la maglia iridata, un’emozione grande, veramente straordinaria? Sicuramente indossare la maglia iridata è un’emozione unica. Correre per i prossimi 365 giorni è qualcosa di fantastico. Questa maglia ha anche un peso importante, ma sono ottimista e quindi sto lavorando e ho ricominciato la preparazione proprio per onorarla al meglio.

Te l’aspettavi questo successo, avevate deciso col ct Salvoldi che saresti stata l’atleta di punta dell’Italia di questi Mondiali? Sapevo che il percorso del Mondiale era adatto alle mie caratteristiche. Pensavo di poter vincere una medaglia, ma non mi sarei mai aspettata che la medaglia potesse essere quella d’oro. Sì, c’è stata una riunione il giorno prima con il c.t. e le ragazze hanno dimostrato una grandissima fiducia in me.



Un grande lavoro di squadra poi proprio delle azzurre che hanno favorito la tua vittoria e fermato le velleità della “imbattibile” squadra olandese… Loro hanno fatto un lavoro davvero strepitoso, direi che è stata una vittoria di squadra. E, secondo me, il ciclismo è proprio uno sport di squadra, quindi sono immensamente grata alle ragazze che hanno lavorato in modo perfetto dal primo all’ultimo chilometro, anzi fino agli ultimi metri, perché il treno è stato impeccabile.

In volata non hai avuto paura e hai battuto anche una leggenda come la Vos, avevi già preparato questo sprint? La volata non era stata programmata prima. Sapevo che l’arrivo era in leggera salita, quindi non dovevo partire troppo lunga. Ho soprattutto seguito l’istinto, non ho ragionato troppo. Avere battuto Marianne Vos è qualcosa di fantastico, perché lei è una pluricampionessa eccezionale. Salire sul podio con lei dà valore in più a questa maglia.

Ricordi, aneddoti di una giornata fantastica nelle Fiandre, a chi dedichi questo successo mondiale? Più che una dedica, ho un ringraziamento speciale a tutte quelle persone che mi hanno aiutata e sostenuta in questi anni.

Qual è stato il tuo percorso di crescita in questi anni, dalle categorie minori al Mondiale nelle Fiandre? Con la Valcar sono cresciuta molto in questi anni, anzi siamo cresciuti insieme step by step senza bruciare le tappe. Sono cresciuta in maniera progressiva e senza pressioni.

Hai solo 23 anni, quali sono i tuoi obiettivi futuri, anche delle prossime stagioni? Per il futuro ho molti obiettivi. Innanzitutto vincere una grande classica del Nord è uno dei miei sogni, così come vincere una tappa al Giro d’Italia e al Tour de France.

Hai corso la Parigi Roubaix, cosa vuol dire avere indossato per la prima volta la maglia iridata? Che esperienza hai di questa classica? Prendere il via a questa gara con la maglia iridata è stato molto emozionante. Di per sé già la gara è stata leggendaria e poter portare questa maglia nel velodromo di Roubaix è stato bellissimo. Sono contenta che questa classica storica sia stata introdotta anche nel nostro calendario.

Dove pensi di dover migliorare ancora magari per raggiungere e superare proprio la Vos? Credo di poter migliorare ancora molto sia rafforzando i miei punti di forza come, ad esempio, lo spunto veloce, ma anche di migliorare nei miei punti deboli. Vorrei lavorare sulla resistenza e sul passo e magari sulle salite non troppo lunghe.

Olanda sempre ai vertici del ciclismo femminile, quali sono i segreti del dominio orange in questa disciplina? Le olandese dominano perché in questo momento c’è una generazione di grandissime campionesse, ma noi abbiamo dimostrato che l’unione fa la forza e che lavorare come squadra può portare a battere anche grandi campionesse come loro.

Sei anche pistard, quanto la pista ti ha dato e ti sta dando nella tua crescita come atleta? Strada e pista sono due discipline complementare, quindi anche nei prossimi anni cercherò di trovare un buon equilibrio per portare avanti entrambe.

Quanto ti ha dato invece e ti sta dando la tua squadra Valcar Travel nel crescere proprio come atleta e corridore? Come detto prima, la mia squadra è stata fondamentale per il mio percorso di crescita. Davide Arzeni è stata una figura di riferimento e continuerà ad esserlo, perché sarà il mio preparatore. Anche le mie compagne di squadra mi hanno insegnato moltissime, sono diventate delle amiche e non solo delle compagne.

La base del ciclismo femminile sta aumentando? Pensi che il tuo successo mondiale possa portare più ragazze a praticare questo sport? Il ciclismo femminile è in grandissima crescita. Il punto di svolta è stato che adesso anche le nostre gare sono trasmesse in diretta televisiva e spero che sempre più gare siano trasmesse, perché abbiamo bisogno di avere più visibilità, ma sono stati fatti grandissimi passi in avanti. Sono molto fiduciosa sul fatto che si potranno raggiungere grandi obiettivi nei prossimi anni anche perché con l’introduzione di gare così importanti, anche il nostro calendario adesso è molto ricco.

Come hai cominciato ad appassionarti al ciclismo da piccola, perché hai scelto proprio questo sport? Mi sono appassionata al ciclismo perché anche i miei genitori amano questo sport. Quando ero piccola ho praticato molti sport, soprattutto lo sci. Quando sono però cresciuta, ho capito che il ciclismo ha qualcosa in più rispetto a tutte le altre discipline.

Ci sono dei campioni del ciclismo a cui ti sei ispirata, che preferisci? O magari altri campioni di altri sport che ti piacciono… Il mio idolo e modello da seguire è sempre stato Alex Zanardi. Ammiro particolarmente la sua determinazione.

Sei di Cuneo: quanto sei legata alle tue radici? Sì, indubbiamente ognuno porta sempre nel cuore il proprio luogo di nascita. Quindi sono molto legata a Cuneo e sono felice e orgogliosa di essere cresciuta in queste terre così belle e adatte al ciclismo. Ci sono dei colli e delle salite che grazie a questo sport sono diventate leggendarie. (Franco Vittadini)