Il processo per l’omicidio di Elisa Campeol, la barista 35enne uccisa mentre prendeva il sole all’Isola dei Morti a Moriago (Treviso) il 23 giugno 2023 vede imputato il 38enne Fabrizio Biscaro. A suo carico, secondo quanto riportato da RaiNews, il pm avrebbe chiesto  l’ergastolo. Stando alla ricostruzione dell’accusa, l’uomo avrebbe colpito la vittima con almeno 20 coltellate agendo con “malvagità e mancanza di umanità”.



La difesa porta avanti la tesi della totale incapacità di intendere e volere e la prossima udienza sarebbe fissata al 2 febbraio. “Biscaro aveva programmato di uccidere“, avrebbe sostenuto il pubblico ministero, e avrebbe infierito sulla vittima “solo per soddisfare il suo desiderio omicida. L’azione truculenta che ha messo in atto denota malvagità e mancanza di umanità“. Durante la sua requisitoria, il pm avrebbe anche citato alcuni passaggi della confessione del 38enne agli inquirenti. Parole che, per l’accusa, sarebbero sintomo di una piena capacità dell’imputato.



Elisa Campeol, Biscaro a processo per l’omicidio: così confessò il delitto

In una confessione choc, nell’immediatezza dell’omicidio di Elisa Campeol, Fabrizio Biscaro avrebbe delineato i tratti del delitto dichiarando di essere stato “assalito da istinti omicidi“: “Sentivo montare dentro di me una rabbia che non avevo mai sperimentato prima. L’ho vista da sola e l’ho aggredita. Più vedevo sangue, più mi arrabbiavo. Più lei urlava, più io la colpivo“. Un racconto citato in aula a processo dal pm che sostiene la piena lucidità del presunto assassino della 35enne.



Secondo quanto Biscaro avrebbe dichiarato dopo l’omicidio, riporta Il Gazzettino, il giorno precedente avrebbe iniziato a covare “un senso di ansia e di rabbia” mentre si trovava sul posto di lavoro. Intorno alle 7:30 avrebbe lasciato l’azienda riferendo di non sentirsi bene. Poche ore pià tardi, dopo aver vagato nella zona, avrebbe ucciso Elisa Campeol: “Mentre camminavo in preda alla rabbia, ho visto quella ragazza che prendeva il sole su una sdraio. Era da sola. Le ho teso un agguato. Lei ha cercato di difendersi, è caduta giù (…) ero a cavalcioni sopra di lei. L’ho accoltellata all’altezza di un polmone, senza un motivo e le ho tagliato un orecchio: non so perché, forse volevo un feticcio, una prova di quello che avevo fatto“.