Per la famiglia di Elisa Claps e il Clero quello di quest’anno è un Natale di riappacificazione: lo spiega Nino Materi su Il Giornale, in cui riferisce di un ritorno al dialogo tra le parti che può portare a una riconciliazione. Per la famiglia della 16enne uccisa da Danilo Restivo nel 1993 è una ferita che non si può rimarginare, d’altra parte qualcosa si è mosso. Due anni fa la riapertura al culto della chiesa in cui era stato nascosto il cadavere della ragazza fece insorgere la famiglia, ora le incomprensioni avrebbero trovato un epilogo pacificatore che viene descritto come definitivo.



Il merito sarebbe del sindaco di Potenza e del Consiglio comunale, che con voto unanime hanno deciso di dedicare ad Elisa Claps la piazzetta davanti alla chiesa della Santissima Trinità. Per il giornalista sarebbe stata importante anche l’apertura del nuovo vescovo, visto che si è reso protagonista di un gesto mai avvenuto prima, cioè ha portato i fiori sulla tomba della ragazza nel cimitero del capoluogo lucano. Si può parlare allora di gesti “riparatori” che sono sì tardivi, ma comunque apprezzati dalla famiglia della ragazza, che può guardare quella chiesa con occhi diversi, pur conservando quella cicatrice dolorosa.



ELISA CLAPS, RICONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E CLERO DOPO LE INCOMPRENSIONI?

Per Nino Materi questo Natale è diverso, perché può essere vissuto senza rancori e divisioni, quindi il segno di pace avrà un significato diverso. Per quanto riguarda le precedenti incomprensioni, fa riferimento su Il Giornale al precedente vescovo, che con i suoi atteggiamenti di indifferenze aggiunse sale su piaghe che non sono mai guarite e mai potranno chiudersi. C’è stata poi la vicenda della riapertura della chiesa della Santissima Trinità a Potenza con i fedeli attaccati per il loro ritorno.

Una pagina in cui, secondo Materi, ebbe un ruolo l’associazione Libera, vicina alla famiglia Elisa Claps. A tal proposito, Materi evidenzia come sia stato “un grave errore” interpretare quella vicenda come una sorta di referendum pro o contro la ragazza, ma questa odissea sembra essere arrivata, appunto, a “un definitivo epilogo pacificatore“.