Filomena Claps, mamma di Elisa Claps, in vista della messa in onda (prevista il prossimo 24 ottobre su Rai 1) della miniserie sulla figlia, dal titolo Per Elisa – Il caso Claps, ha parlato in una intervista a Repubblica di quanto accadde nel 1993, quando la sedicenne fu uccisa da Danilo Restivo Potenza. “Il mio pensiero fisso, ancora oggi, è che Elisa non ha avuto tutta la giustizia”, ha affermato.



E ammette: “Non tornerei indietro di 30 anni, se non per rivederla. Ma forse mi farei giustizia da sola. Ho dovuto combattere con le unghie affilate, ho capito che non ne sarei venuta a capo. La verità non verrà mai fuori perché c’è ancora tanta gente che si porta dietro un fardello che Dio solo sa. Se si liberassero, farebbero bene”. Il corpo della ragazza fu rinvenuto infatti nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità nel 2010, dove Elisa si era recata il giorno della scomparsa. La famiglia tuttavia non ha mai creduto nel ritrovamento casuale, dato che in quella stessa area in passato erano stati fatti dei lavori.



Elisa Claps, mamma Filomena: “Se tornassi indietro mi farei giustizia da sola”. Il ritrovamento

Filomena Claps ritiene che la condanna di Danilo Restivo sia soltanto una parte di verità. “Non ho mai parlato male di lui, perché la colpa non è sua. Ho sempre dato la colpa ai genitori che non l’hanno curato, nonostante avesse mostrato tanti sintomi. Sono loro che si porteranno dentro questo rimorso di coscienza. Chi devo perdonare? Nel mio vocabolario la parola perdono non esiste. Nessuno è venuto a chiedere perdono a me”, ha sottolineato.

Dalle istituzioni religiose la donna, oggi ottantaseienne, si aspettava qualche parola in più. “È venuto un prelato a casa mia, l’ho accolto, abbiamo parlato per giorni e giorni: quello che avevo chiesto erano le scuse del vescovo a noi e alla comunità. Devono assumersi le responsabilità da dopo il ritrovamento di Elisa. Perché ne sono certa, il ritrovamento del corpo è stato organizzato”. E conclude: “Restivo è in carcere ma a tutti coloro che ancora oggi conservano il segreto — perché in quella chiesa è successa una cosa terribile — dico solo che dovrebbero provare per 24 ore quello che provo da 30 anni”.