Elisa Di Francisca, campionessa olimpica e nota schermitrice italiana, ospite oggi di Weekly. “Le medaglie le ho conservate e le farò vedere ai miei figli e insegnerò loro l’importanza di sacrificio e sudore”. Ha esordito così la star del fioretto in diretta su Rai Uno: “Cosa si appende al chiodo nel nostro caso? Il fioretto, senza maschera si vedono emozioni e paure… ma non mi fate piangere. Lì dentro ci sono tante sensazioni poi nello sport individuale ancora di più, lo scherma è uno sport particolare che prepara alla vita, all’interno della maschera ci sono le paure, le emozioni, il panico, è importante tirare fuori, non nasconderlo e affrontarlo. A me la maschera dava la possibilità di conoscere me stessa”.



Sul suo carattere: “Io sono diretta, vera, e nel bene o nel male le cose le dico. Come in tutti gli ambienti anche nello scherma ci sono persone con cui si va d’accordo o meno, la differenza è la meritocrazia e la competizione, vince il più forte. A Londra avevo vinto l’Olimpiade una parlava il telefono, l’altra piangeva, ho aperto la porta della stanza e poi sono uscita subito, poi però ci siamo riunite e abbiamo vinte l’Oro. Bisogna saper emergere ma anche pensare al bene comune”. Sui suoi esordi: “Quando ho iniziato avevo 7 anni, ho iniziato dalla danza classica che è sempre una disciplina, la danza ero faticosa, c’era bisogna di bellezza. Lo scherma è anche una danza, da piccola ero una bimba determinata, una ca*a cavoli come oggi, mi dovevano stroncare fin da piccola”.



ELISA DI FRANCISCA: “IL MIO LIBRO E’ COME UN TERZO FIGLIO”

Sul suo libro Elisa Di Francesca spiega: “E’ come se fosse il mio terzo figlio, li dentro c’è tanta vita, tante esperienze brutte che dovevo fare e che mi hanno insegnato tanto e fatto prendere la strada giusta, spero di portarlo ai giovani e di dare alle persone che si sono sentite sconfitte un messaggio importante, ovvero che c’è sempre la speranza”.

Di nuovo sulla sua adolescenza: “Ero una bimba ribelle e mio padre mi amava talmente tanto che non riusciva a trovare il modo di educarmi e a volte era autoritario, ma abbiamo un rapporto meraviglioso, mi ha amato e con mamma si amano. Quando mi accompagnò in chiesa per il matrimonio, mi disse: ma ti devi sposare per forza?”. Sulla vittoria a Ballando con le Stelle del 2013: “C’era tanto sacrificio, mi allenavo 11 ore al giorno, penso che vada conquistato tutto, bisogna allenarsi e sacrificarsi. Questo insegno ai miei figli, li manderò a lavorare a capire che si suda, si fa sacrificio, che c’è manualità, e i soldi e tutto e subito non sono così importanti. c’è prima il sacrificio”. In chiusura ha concluso così Elisa Di Francisca: “Bisogna rischiare, anche a costo di non realizzare i propri sogni. Domani parto per il corso di istruttrice voglio trasmettere scherma e valori ai ragazzini”.