Elisa D’Ospina aggredita, disavventura per l’influencer
Brutta disavventura per Elisa D’Ospina. L’influencer è stata vittima di un’aggressione nelle scorse ore. La donna si stata recando all’Arena di Verona per assistere allo show de Il Volo, andato in onda ieri sera su Canale Cinque, Tutti per uno. Mentre si trovata per strada però Elisa D’Ospina è stata colpita da un passante, che l’ha attaccata senza pensarci due volte: “Sono stata aggredita da un pazzo” ha esordito Elisa sfogandosi sui social, ricostruendo nel dettaglio quanto accaduto: “La mia colpa? Essere scesa da un marciapiede inagibile con il passeggino e avergli fatto fare una manovra di parcheggio in 5 secondi al posto che 4 (senza calcolare che aveva 20 posti liberi dove parcheggiare il suo scooter)”.
Proseguendo il suo racconto sui social, la vicentina Elisa D’Ospina ha fornito altri dettagli riguardo all’accaduto.“Il signore che prende il nome di Daniele, proprietario di una pizzeria al taglio a Verona, ha iniziato a inveire usando epiteti allucinanti verso me e mio padre per una sciocchezza che ha lasciato noi basiti e assieme a noi dei turisti che stavano passando increduli” le parole di Elisa D’Ospina.
Aggressione Elisa D’Ospina: “Accaduto qualcosa di allucinante”
Proseguendo il lungo sfogo sui social, Elisa D’Ospina ha rivelato altri retroscena riguardo all’aggressione che ha subito a Verona nelle scorse ore. La donna, che si trovata in Veneto con il figlio di un anno e il padre, ha spiegato: “La cosa più allucinante è stato chiamare i vigili per allarmarli della situazione fuori controllo dopo che il tizio addirittura si è avvicinato con fare minaccioso a mio padre augurandogli di essere preso sotto da una macchina e sentirsi rispondere che non ci sono pattuglie e che se avessi voluto denunciarlo non c’era nessuno al momento e avrei dovuto aspettare questa mattina”.
Nonostante la presenza di due testimoni, Elisa D’Ospina ha scelto di non proseguire con la denuncia, motivando la sua decisione: “Due turisti si erano anche prestati a testimoniare l’aggressione, ma capite bene che non posso né fermarmi a Verona per una denuncia che andava fatta subito in quanto il soggetto è estremamente pericoloso, né pretendere che due persone estranee dedichino il loro tempo a distanza di tante ore. Si parla di denunce, di prevenzione e poi puntualmente non c’è mai una reale assistenza”. Elisa D’Ospina ha poi provato a immaginare cosa sarebbe potuto accadere se l’aggredito fosse stato suo padre: “Se avesse spintonato mio padre e fosse caduto con la testa visto che comunque le mani addosso gliele ha messe? Se fossi partita di brocca e gli avessi tirato io dietro il passeggino? Perché ricordo che tutto questo accadeva davanti agli occhi di un bambino di un anno. La violenza va fermata già da questi episodi”.