Carl Brave ha inventato il corsivo parlato?

Elisa Esposito è la “prof di corsivo” più famosa di TikTok.  A neanche 20 anni, li compirà il 24 luglio, Elisa può contare su 800mila follower su Tik Tok e 285mila su Instagram. Dopo il successo sui social, la “prof” ha iniziato a fare serate per locali e ha anche confessato che Alfonso Signorini le ha chiesto di partecipare al Grande Fratello Vip: “Quando ti chiedono di partecipare ad una delle trasmissioni più famose d’Italia. E perché proprio il GFVip?”, ha rivelato in un video su TikTok. Ma, secondo quanto rivelato da Biccy, il successo di Elisa Esposito non è tutto fatina del suo sacco. Sembra infatti che il corsivo parlato sia nato grazie al brano “Spigoli” di Carl Brave. Nel ritornello, infatti, il cantante storpia un po’ le vocali delle parole.

Carl Brave chiede scusa ai suoi fan

Carle Brave è venuto a conoscenza della “sua invenzione” tramite TikTok e ha subito realizzato un video reaction sul social network citando alcuni versi della sua canzone “Spigoli“. Poco dopo, in concerto, ha chiesto scusa ai suoi fan per aver dato vita inconsapevolmente al fenomeno social dell’estate: “Ho scoperto da poco che da Spigoli è partita tutta quella storia del corsivo, così mi hanno detto, non so se è vero. Ragazzi, se è vero vi chiedo scusa”.

Il testo di Spigolo di Carl Brave

Ricordi? Eri leggera, una libellula sotto la cera
Ti ho persa ed era palese
Eri gocce di pioggia dentro una bufera
Siamo la scia di una stella cometa
Come una droga, ma solo la scesa

Una forchetta che infilza la presa
Ti tengo la mano, tu molli la presa
Sogno che mori e t’allungo alla vita
Più ti vorrei fuori più resti decisa
A tornare di nuovo ma sei fuori moda
Non pijo la -, ché ci vai a rota

Borderline, allungo il gin col lime
Co’ uno sputo di Sprite
Chi nasce tondo può avere gli spigoli
Ti ho abbracciata e so’ pieno di lividi
E siamo soli a parte il cane
A parte il quadro, quello orrendo, di tua madre
La camicia sa di fumo, di catrame

Siamo attaccati ma mi manchi come il pane
Non sopporto te, ehi
Quando metto a posto me
Spigoli, mi incastro ancora
Nella testa ancora
Pensa un po’ al perché
Non sopporto te, ehi
Quando metto a posto me

Spigoli, mi incastro ancora
Nella testa ancora
Pensa un po’ al perché
Guardo il giorno, controluce
Specchi appesi, facce stufe
Vetri scuri, stelle chiare
Luci accese, magnitudine

Di sette giorni, ne ho già persi quattro
Per accontentarmi di ogni mia abitudine
Poi penso al mondo e come ritagliarlo
E non lasciare i bordi sulle cose stupide
La testa mia in galleria, passa
Ed è sempre pura follia
C’ho nodi in gola di mio e basta
Ma sembra una sartoria (-ria)
Gli stessi spigoli in cui io sbatto (ehi)

Dentro la mente un fare distratto (uh)
Sotto la giacca il mio cuore infranto
Vicino all’anima mia
Gli stessi spigoli in cui io sbatto
Dentro la mente un fare distratto
Sotto la giacca il mio cuore infranto

Vicino all’anima mia
Se sto con ho, senza mi accorgo
Di star bene senza tutta ‘sta merda intorno
Brotha, chiama ganja se l’acqua sfora sopra il bordo
Se rispondo, oh-oh-oh
Non mi espongo, oh-oh-oh
Strilliamo ooh, ehi
Un clacson nelle mie orecchie

Come si sente il torto, oh, eh
E wow, wow, wow, uh-uh
Ultimamente stavo giù
Per sapere cosa fare chiedo solamente alla mia moon
Non sopporto te
Quando metto a posto me
Spigoli, mi incastro ancora
Nella testa ancora
Pensa un po’ al perché
Non sopporto te, ehi

Quando metto a posto me
Spigoli, mi incastro ancora
Nella testa ancora
Pensa un po’ al perché
Non sopporto te, ehi
Quando metto a posto me
Spigoli, mi incastro ancora
Nella testa ancora
Pensa un po’ al perché

Spigoli, sì, spigoli mi (sto correndo, sto correndo)
Cambiano i connotati (spigoli dividono)
Spigoli, sì, spigoli mi (sto correndo, sto correndo)
Cambiano i connotati (spigoli mi levano te)
Non sopporto te, ehi
Quando metto a posto me
Spigoli, mi incastro ancora
Nella testa ancora
Pensa un po’ al perché
Non sopporto te, ehi
Quando metto a posto me
Spigoli, mi incastro ancora
Nella testa ancora
Pensa un po’ al perché