Elisa Fuksas e Massimiliano Fuksas sono intervenuti in qualità di ospiti ai microfoni di “Oggi è un altro giorno”, trasmissione di Rai Uno condotta da Serena Bortone e andata in onda nel pomeriggio di giovedì 1 dicembre 2022. In primis, la giovane ha rivelato che nel 2020 “una medium mi convocò a Torino e mi regalò una profezia terrificante. Diceva: ‘Perderai una persona cara, non della tua famiglia e ti mancherà tantissimo’. Avevo una mia amica che stava molto male, aveva un tumore serio. Scoppia a piangere e feci quindi una sorta di esorcismo con la scrittura: ho preso la storia di mio nonno, morto il 15 ottobre del Cinquanta, e l’ho messo al posto di una viva”.
Così, non sapendo dove fosse sepolto suo nonno, Elisa Fuksas lo iniziò a cercare nel cimitero del Verano, telefonando al padre Massimiliano Fuksas per chiedergli dove fosse il suo genitore. Alla fine, “ho capito dove questa tomba in realtà fosse. Grazie a questo viaggio ho scoperto le origini, la memoria, una storia soprattutto. Per me mio nonno era una figura completamente mancante. Nel libro torno spesso sull’argomento: quando muori giovane, è come se la tua morte risucchiasse la tua vita, per certi versi è quasi una colpa”.
ELISA FUKSAS E IL RAPPORTO CON IL PADRE MASSIMILIANO: “ABBIAMO UN LEGALE SPECIALE”
Ciò che Elisa Fuksas ha riferito di avere scoperto è il rapporto diverso e speciale che ha con suo padre Massimiliano, in quanto “ho fatto mio il suo sguardo di bambino di sei anni. Poi, c’è il mistero della genetica, che non corrisponde solo ai tratti del volto. Penso di avere fatto ciò che avrebbe dovuto fare lui come linearità cronologica“.
Massimiliano Fuksas, collegato audiovisivamente, ha aggiunto quanto segue alle parole della figlia Elisa: “Avevo sei anni quando mio padre è morto. A 7 anni ho visto la sua tomba, ma mi hanno nascosto la sua perdita per alcune settimane, non facendomi andare al funerale. Avevo però capito che era scomparso. Mio padre era nato nel 1910 e aveva perso suo padre nel 1914, durante la Prima Guerra Mondiale. Volle venire a Roma per perfezionare la laurea in Medicina conseguita in Germania. Lì conobbe mia madre, studentessa di filosofia, e nacque la loro storia. Il concetto di morte per me non è esistito, anche perché ho iniziato la mia carriera facendo piccoli progetti di cimiteri”.