Elisa Fuksas è stata ospitata in occasione della festa del papà nello studio di Uno Mattina per raccontare com’è stata la sua infanzia in compagnia di un padre – ovviamente il famosissimo architetto Massimiliano Fuksas – così tanto ‘ingombrante’, ma anche per parlare della sua singolare scelta di battezzarsi dopo aver raggiunto i 37 anni d’età in una sorta di moto di coscienza e conoscenza per un aspetto della vita che non aveva mai veramente approfondito.
Partendo proprio da qui, Elisa Fuksas ha raccontato nello studio di Rai 1 di aver scelto il battesimo tardivo per due principali ragioni: la prima – spiega – è legata ad una “enorme paura della morte, che ovviamente il battesimo non risolve ma da uno sfondo diverso alla vita che potrebbe cambiare l’equazione finale”; mentre la seconda è legata soprattutto “all’ignoranza” e alla voglia di “conoscere ed approfondire (..) quella che è una grande storia” che chi – come la stessa Elisa Fuksas – racconta storie “non può non conoscere”.
Elisa Fuksas: “Mi sono laureata in architettura di nascosto perché non volevo fare l’architetto”
Lasciando da parte il risveglio religioso, Elisa Fuksas è passata poi a parlare della vita con suo padre, confessando senza troppi problemi – dato soprattutto il fatto che “anche io lo sono sempre stata” – che è stato un padre “ma anche una madre, un pochino ingombrante“: loro – spiega – sono persone che si assomigliano, anche se “da quando sono nata ho sempre cercato di prendere una distanza da lui” cercando di trovare “un’identità e uno spazio” che oggi – dopo “almeno 37 anni” – ritiene di essere riuscita a trovare, acquisendo “uno sguardo diverso sulle cose”.
Restando con la mente nel suo passato, Elisa Fuksas racconta anche di essersi “laureata in architettura, ma non l’ho detto a nessuno“: quando doveva scegliere la facoltà – ricorda – “l’unica certezza che avevo era che non avrei mai fatto l’architetto” e proprio per questo “l’ho studiata per poi non farla“; raccontando comunque che il suo segreto non è durato a lungo perché “al secondo anno mio padre mi ha visto uscire di casa con un modello e mi ha scoperta”.
Infine, nell’intervista di Elisa Fuksas un piccolo pensiero è stato rivolto anche a quella Ornella Vanoni che “non conoscevo” e ha imparato ad apprezzare dopo che “nel 2021 (..) Marco Pagani mi chiese di fare un film su di lei”, scoprendo una persona che con una semplice frase le ha cambiato la vita: “Alla fine delle riprese – racconta – mi chiese se volevo avere poco talento e tanto coraggio o viceversa, e questa riflessione che è stata un po’ una profezia è stato l’inizio di una serie di buona notizie” per la sua vita.