Elisa Molinarolo non ci sta: dopo gli insulti ingiusti, beceri e irripetibili ricevuti durante la sua esperienza alle Olimpiadi di Parigi 2024 è pronta a denunciare o comunque prendere provvedimenti contro l’insensata ondata d’odio osservata sui social ed ennesimo caso di body shaming. Una tendenza fuori controllo, improvvisa; che ha messo in ombra l’ottimo risultato scandito dalla prima finale olimpica di un’italiana nel salto con l’asta che, nonostante il sesto posto, rappresenta comunque un vero motivo d’orgoglio azzurro.
Elisa Molinarolo vittima di body shaming ma fortunatamente la sportiva ha le spalle larghe; forgiata dallo spirito agonistico che concerne lo sport non si è certo lasciata turbare dagli insulti ricevuti sui social durante le Olimpiadi di Parigi 2024 ma, intervistata dal Corriere della Sera, ha affermato di essere pronta a prendere le contromisure contro gli haters. “Certo che se avessi un fisico da atleta avresti potuto fare molto meglio, con quel sedere sei impresentabile”, questo uno dei commenti che la sportiva ha dovuto leggere ai suoi danni – riportato da Sportmediaset – e che mette in evidenza quanto i social diano sempre più gerreno incontrollato di insulti riversati su personaggi noti e non anche senza alcuna ragione.
Elisa Molinarolo promette ‘battaglia’ a body shaming e leoni da tastiera: “Non rivelo l’identità, però…”
“Se c’è una possibilità di denunciare lo farò e spiegherò a tutte come fare, in modo che ai leoni da tastiera passi la voglia di aggredire verbalmente”, queste le parole di Elisa Molinarolo al Corriere della Sera; per nulla disposta a non agire rispetto al body shaming di cui è stata vittima ed agli insulti ricevuti sui social. “Ho visto tante compagne con disturbi alimentari scatenati o aggravati dalle critiche altrui… Non ho rivelato la loro identità perché voglio uscirne pulita, non voglio essere passibile di denuncia per diffamazione. Tra l’altro è un profilo reale e gli ho risposto che si danno consigli solo quando sono richiesti e si hanno le competenze per darli, ma da qui la conversazione è peggiorata…”.