BELLONI AL POSTO DI FITTO: I “RUMORS” SUL RIMPASTO IN ARRIVO DAL “DOMANI”. IL COMPLICATO SCENARIO POST-FITTO

E se questa per Elisabetta Belloni fosse la “volta buona”? Dopo essere stata accostata negli ultimi anni a più o meno tutte le cariche di rilievo – dal Governo di unità nazionale al Quirinale, fino alla Farnesina e in Commissione Ue – diversi rumors darebbero l’attuale capo del DIS in rampa di lancio per raccogliere l’eredità di Raffaele Fitto come Ministro per gli Affari Ue e la gestione del PNRR. Nell’ipotesi di un rimpasto del Governo Meloni con la fine del 2024 – scrive oggi il “Domani” – Palazzo Chigi penserebbe proprio alla direttrice del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza per la delega dei rapporti con l’Europa che era in capo al maxi Ministero gestito da Fitto prima di essere nominato nuovo Commissario Europeo.



Elisabetta Belloni era nelle liste di Giorgia Meloni già per la possibile nomina post-Europee nella nuova Commissione Von der Leyen, ma alla fine ha preferito puntare tutto su Fitto sacrificando un Ministro di “peso” in CdM per poter avere un uomo forte in Europa a garanzia dell’Italia sul tema chiave del PNRR. E così col passare delle settimane, mentre fino al momento del voto a Bruxelles su Fitto commissario (il prossimo 12 novembre l’audizione decisiva per il politico FdI) è Meloni a tenersi le deleghe, sarebbe il nome di Belloni ad aver sopravanzato tutti nei desiderata della leader dei Conservatori. Lo schema prevedrebbe Belloni nuovo Ministro per gli Affari Ue, senza però le deleghe sul Next Generation Eu che andrebbero invece a figure di “partito” come Marco Osnato o Ylenia Lucaselli che potrebbero così lavorare in tandem con Fitto ora andato in Europa.



LA (POSSIBILE) LITE TRA FDI E FORZA ITALIA SU BELLONI: COSA PUÒ SUCCEDERE ORA

Se però sui nomi di chi potrebbe avere in futuro la delega sul PNRR vi sarebbe la garanzia di Fitto, richiesta da Meloni, su un nome fidato che dovrebbe essere tra appunto Osnato, Lucaselli, o anche il viceministro del MIT Galeazzo Bignami (più difficile invece Mantovano o Fazzolari, già pieni di incarichi e deleghe), è su Elisabetta Belloni nuovo Ministro degli Affari Europei che vi sarebbero alcune resistenze interne alla stessa maggioranza.

I vari rumors riportati dal “Domani” e, secondo quanto raccolto nelle ultime settimane, una personalità di spicco come la dirigente del DIS non sarebbe ben vista dal vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani: gli elementi che servono in casa Centrodestra per il delicato ruolo post-Fitto sono credibilità, competenza e apprezzamenti da Bruxelles per il nuovo nome. Queste caratteristiche per Palazzo Chigi le avrebbe tutte Elisabetta Belloni ma in caso di eccessiva turbolenza interna alla maggioranza tra FI e FdI, pronto il “piano B” con l’ex Ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata.



Al momento tutto è cristallizzato e frenato da quanto avverrà in Parlamento Ue con il voto non scontato a favore di Raffaele Fitto, sul quale gravano le minacce di veti di Socialisti e Verdi: avendo però l’appoggio dei Popolari di Weber e Von der Leyen, la partita europea sull’ex esponente popolare non dovrebbe riservare grosse sorprese, a quel punto sì che Meloni dovrà decidere il nome del nuovo Ministro con Belloni che ad oggi rimane la scelta numero 1, apprezzata da destra ma non invisa a sinistra specie dopo la recente audizione nel processo Regeni in quanto ex capo di gabinetto del Ministro degli Esteri sotto il Governo Gentiloni. È in quell’udienza che infatti Belloni ha sottolineato che ancora ad oggi in Egitto non vi sia alcuna ammissione di colpa o volontà di aiutare nelle indagini per capire cosa realmente sia successo nell’ignobile omicidio del ricercatore italiano.