Paolo Villaggio e la grande amicizia con Fabrizio De Andrè: “Se è vero che gli fece mangiare un topo? Forse…”

Pensando al ricco e variegato contesto cinematografico italiano, è impossibile non ricordare con nostalgia e ammirazione il grande Paolo Villaggio. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto inestimabile nel mondo artistico, così come nei suoi affetti più cari. Di questo e tante altre sfaccettature ha parlato sua figlia Elisabetta, in un’intervista rilasciata per il Corriere della Sera. “Mio padre era una persona normale; curioso, iperattivo, amava i viaggi, la compagnia degli amici… Fabrizio De Andrè era il figlio di una coppia di amici dei suoi genitori, avevano fatto delle vacanze in montagna da bambini, si erano persi per poi ritrovarsi da ragazzi, uniti dalla stessa inquietudine: frequentavano l’università senza voglia…”.



Inizia così l’intervista di Elisabetta, figlia di Paolo Villaggio, che dopo aver citato Fabrizio De Andrè nella cerchia degli amici del genitore, argomenta su una storia spesso menzionata che chiama in causa proprio l’attore e il cantautore. “Se è vero che per scherzo mio padre gli fece mangiare un topo? Forse un fondo di verità c’era ma non credo che De André avesse finito per mangiare un topo intero”. Proseguendo, la donna ha argomentato anche sulla vita vissuta da “figlia di Fantozzi”. “Paolo Villaggio non è stato il papà che ti leggeva le favole prima di andare a dormire. Né uno di quelli che ti accompagnava a scuola o veniva ai colloqui con gli insegnanti; troppo impegnato? No, a scuola non lo volevo o, mi vergognavo del papà famoso”.



Paolo Villaggio, il racconto di sua figlia Elisabetta tra “Fantozzi” e quotidianità

Parlando della comicità irripetibile di Paolo Villaggio, sua figlia Elisabetta ha raccontato al Corriere della Sera: “Se ci faceva ridere in famiglia? Non così tanto; oggi ho riletto il primo Fantozzi prima di iniziare a scrivere il mio libro e l’ho trovato irresistibile. Anche a mio padre il personaggio del ragioniere piacque più a distanza di decenni che appena uscito”. La figlia dell’attore ha poi argomentato sui suoi ricordi rispetto agli esordi cinematografici del padre: “27 marco 1975, la prima del primo Fantozzi… Appena si spensero le luci e iniziò la proiezione mio padre scappò dalla sala portandosi via anche mio fratello e corse a prendere la macchina. Per andare dove? Verso due sale in periferia; era convinto, e aveva ragione, che il successo del film passasse attraverso il gradimento del popolo e voleva la prova di persona”.



Proseguendo nell’intervista per il quotidiano, Elisabetta – figlia di Paolo Villaggio – ha anche raccontato i motivi che portarono Luigia Bosisio a lasciare la saga di Fantozzi. “Dopo il successo dei primi due Fantozzi, a una rappresentazione delle tragedie greche di Siracusa le aveva urlato: ‘Pina!’. Alla Bosisio tanto bastò per dismettere per sempre i panni della signora Fantozzi”. Sulla possibile sostituzione di Anna Mazzamauro ha invece spiegato: “Se è vero che fu provinata anche lei? Si, ma non era adatta. Poi fece dei provini talmente belli che la presero per la parte della signora Silvani”.

Elisabetta Villaggio e il libro incompleto lasciato da suo padre Paolo Villaggio

Verso il finire dell’intervista, Elisabetta – figlia di Paolo Villaggio – ha avuto modo di raccontare ancora qualche aneddoto – nell’intervista al Corriere della Sera – in riferimento a suo padre. “Se è vero che invidiava a De Andrè il funerale? Verissimo; quando morì Fabrizio i suoi funerali gli erano rimasti impressi. Per l’affetto totale e incondizionato della gente presente e quell’ultimo saluto. Disse che anche lui avrebbe voluto dei funerali in quel modo”.

In conclusione, Elisabetta Villaggio ha svelato cosa sua padre – il grande Paolo Villaggio – le ha lasciato nel corso degli anni e dopo la sua scomparsa. “Tra le tante cose, anche qualcuna che non ho visto. C’è la bozza di un libro incompiuto, qualche appunto, con un titolo: ‘Il segreto di Ghirlando’. Lo custodisce mia mamma, non mi ha mai permesso di dargli un’occhiata”.