Oggi Umberto Eco avrebbe compiuto 90 anni, Elisabetta Sgarbi ha regalato i suoi ricordi in una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Quotidiano Nazionale. Co-fondatori de La nave di Teseo, la regista e il semiologo hanno condiviso un lungo cammino culturale e per celebrare il legame venerdì verrà pubblicato “Filosofi in liberà”, il primo libro scritto da Eco con lo pseudonimo di Dedalus…
Elisabetta Sgarbi, insieme a Mario Andreose, i figli e sua moglie, ha spiegato a QN di essere al lavoro per recuperare il catalogo di Eco e di continuare a riscoprirlo e a fare scoprire ai lettori aspetti meno noti: “Venerdì, insieme al nuovo romanzo di Michel Houellebecq, uscirà appunto questo divertissement . È la sua anima giocosa, come se lui ci fosse ancora a festeggiare con autoironia il suo compleanno”.
ELISABETTA SGARBI: “MOLTE EREDITÀ DI UMBERTO ECO”
Ci sono molte eredità di Umberto Eco, ha spiegato Elisabetta Sgarbi nel corso del suo intervento, basti pensare a Il nome della rosa: “Non è un caso che il successo planetario di questo romanzo non solo abbia creato migliaia di emuli, ma che esso abbia come dato fiducia a nuovi scrittori votati alla narrazione pura: Pier Vittorio Tondelli e Andrea De Carlo, per esempio, e qualche anno dopo Sandro Veronesi. Poi c’è la quantità di persone e professori che ha formato vere e proprie scuole di pensiero: il Dams, la Scuola di Editoria che ha innervato appunto l’editoria di alte professionalità”. Elisabetta Sgarbi ha ribadito che La nave di Teseo è stato uno straordinario gesto di grandezza e di generosità di Umberto Eco, “sapendo che non avrebbe avuto molto tempo”, per poi rivelare sulle cene trascorse insieme: “Su quali argomenti vertevano? Cultura generale. Ma molto poco generale. Perché presupponevano la lettura e il ricordo preciso di classici della letteratura. Ma erano terribili, per me un incubo. Ho visto professori arrossire, facendo scena muta ai quiz”.