Elisabetta Villaggio replica a Christian De Sica: “Papà non era affatto cattivo”
Se fosse ancora in vita Paolo Villaggio il prossimo 30 dicembre compirebbe 91 anni e invece è morto nel luglio del 2017. A ricordarlo in questi ultimi anni con interviste sia cartacee che televisive ci ha pensato la figlia Elisabetta che lo ha fatto anche oggi. La figlia del grande artista e papà di Fantozzi ha concesso una lunga intervista a Libero in cui ha parlato del padre, del suo carattere complesso e spigoloso. Tuttavia ha anche voluto replicare a Christian De Sica che lo aveva defenito un genio, intelligentissimo ma un po’ cattivello.
La figlia di Paolo Villaggio, Elisabetta sul padre ha spiegato: “Papà non era affatto cattivo ma timidissimo e un po’ cinico. Possedeva quel disincanto tipicamente ligure che fa apparire cattivelli.” Elisabetta Villaggio ha poi aggiunto che il padre metteva soggezione con la sua forte personalità e, come tutti i geni, era ingombrante. Da adolescente e durante il periodo della giovinezza ci sono stati molti scontri con il padre ma negli ultimi anni si erano riavvicinati e addolciti e lei è fiera di essere sua figlia.
“Paolo Villaggio, qual è stato il momento più brutto della sua vita”: parla la figlia
Elisabetta Villaggio durante l’intervista a Libero ha parlato del suo libro, Fantozzi dietro le quinte in cui racconta chi era il padre dal punto di vista umano e quotidiano oltre il personaggio. Ed ha rivelato anche qual è stato in assoluto il momento più brutto della vita: “Quando venne a sapere che Pierfrancesco, mio fratello, era tossicodipendente. Accettò di andare persino in televisione, da Minoli, a raccontare questo dramma. Lo fece per sensibilizzare le tante vittime della droga pesante.”
Parlando di Paolo Villaggio, la figlia Elisabetta ha concluso l’intervista rivelando cosa le manca di più del padre e che cosa le ha insegnato: “Mi ha insegnato come essere una persona forte e durante l’ultimo periodo, quello della malattia, mi ha portato ad amarlo senza più rancori. Dopo la sua morte pensai: ora come faccio? Con chi posso scontrarmi?”