CHI È ELISE, LA “SORELLA” DI GIORGIA CON ECO-ANSIA ALLA CASA BIANCA

Si chiama Elise Joshi e come Giorgia Vasaperna, la ragazza che soffre di eco-ansia apparsa all’ultimo Giffoni, ha fatto commuovere la politica e al contempo discutere il resto del mondo: sono entrambe “eredi” dell’attivismo per il cambiamento climatico instaurato da Greta Thunberg a suo tempo, con in più la forza dei social (su TikTok i video di Giorgia ed Elise hanno raggiunto numeri enormi) che fa imporre una protesta “di parte” all’agenda mondiale.



«Mi scusi per l’interruzione, ma chiedere gentilmente non ha funzionato»: esordisce così Elise Joshi, leader di un’organizzazione di difesa guidata dai giovani, nel confrontarsi con l’amministrazione Biden sulla sua approvazione dei progetti di petrolio e gas. L’occasione era un vertice per giovani attivisti e leader politici giovedì scorso, in un video che è diventato virale: «Un milione di giovani ha scritto all’amministrazione supplicando di non approvare un disastroso progetto di trivellazione petrolifera in Alaska, e siamo stati ignorati. Quindi sono qui a canalizzare la forza dei miei antenati e della mia generazione», spiega ancora la giovane attivista che è ben più di una semplice “ragazza” per la prima volta alla Casa Bianca. La portavoce del Presidente Biden, Karine Jean-Pierre, la fa parlare salvo poi scoprire che Elise è da anni attivista per diritti sul clima, legata alle istanze di Alexandra Ocasio-Cortez e dell’ala più radicale del Partito Democratico Usa (basta farsi un giro sul suo profilo Instagram per scoprirlo, ndr). La platea l’ascolta mentre piange e rivela tutta la sua “eco-ansia”, come abbiamo imparato vedendo il video della ragazza al Giffoni davanti al Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin.



IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E IL RISCHIO DI “SHOW” SUI SOCIAL

Non sono solo le “performance” commosse ed emozionanti a colpire, ma sono anche le reazioni che la politica emette davanti ai discorsi delle varie Greta, Elise o Giorgia: dal pianto di Pichetto Fratin alla commozione della portavoce del Presidente degli Stati Uniti, le istanze del cambiamento climatico producono comprensione, accoglienza e plauso come si è visto all’ONU o al Parlamento Ue quando tuonava Greta Thunberg solo qualche anno fa. I ragazzi rilanciano, non si accontentano del plauso dei politici e chiedono di stoppare petrolio, gas, urbanizzazioni, chiedendo-imponendo che tutti cambino abitudini di vita per via delle tesi sul cambiamento climatico di larga parte della scienza (attenzione, non tutta, questo è il tema).



«Le parole, qualunque esse siano, non possono essere convincenti. Al punto in cui siamo occorrono fatti immediati. I fatti sì che possono essere giudicati. E invece la politica continua a rimandare, si dà obiettivi per il 2030 e il 2050. Ma io nel 2050 avrò 53 anni: mi si può promettere oggi qualcosa che vedrò, forse, solo allora?», così lamentava negli scorsi giorni Giorgia Vasaperna dopo il colloquio con pianto col Ministro. Al netto delle discussioni profonde su cosa scateni davvero il cambiamento climatico, se vi sia realmente la sola causa antropica all’origine, non è chiaramente questo il luogo per esaurirlo del tutto: resta un dubbio, chiaro, che ci viene nel vedere i video come quelli di Elise o Giorgia. Non è che tali interventi siano studiati “a tavolino” per impressionare maggiormente la platea e far passare al pubblico il concetto – “l’inception”, direbbe Nolan – che il mondo sta finendo e che è assoluta colpa dell’uomo? Giorgia si è infatti scoperto essere una attrice, scrittrice, femminista, vegetariana che soffre anche di eco-ansia; Elise è attivista da anni, con tanto di discorsi in piazza davanti alla folla dei giovani che pende dalle sue labbra, Greta non c’è bisogno di aggiungere altro vedendo il seguito che ha avuto. Anche ammesso che l’eco-ansia (che è un dolore e un trauma realmente esistente da non dileggiare o sottovalutare) è presente realmente in tutte loro, resta sempre il “dubbio” sulla preparazione nei minimi dettagli di interventi e discorsi come quelli divenuti virali. Uno studio che potrebbe tramutare un’idea anche genuina in origine in una, se estremizzata, ideologia.