ELLY SCHLEIN E QUEI TWEET CHE EMERGONO DAL PASSATO…
Una delle prime regole per entrare in politica negli anni “duemila” è quella di far rivedere da professionisti “del pulito” i propri account social: insulti, provocazioni, scatti d’ira, giudizi trancianti e quant’altro possono un giorno poi poter riemergere e provocare quell’imbarazzo di cui i nuovi leader farebbero ovviamente a meno. È il nome di Elly Schlein ora a far discutere visto che quell’opera di “pulizia” non pare sia avvenuta propriamente con dovizia di accuratezza: succede così che qualche giorno dopo la vittoria alle Primarie Pd, dopo aver provocato un fragore interno al Centrosinistra, riemergono come “fantasmi” dal passato alcuni tweet tutt’altro che “minimali” prodotti in prima persona dalla deputata neo-Segretario Pd.
A cominciare da quel post in cui il suo predecessore al Nazareno non viene trattato propriamente con i “guanti”: nell’aprile 2013, nei giorni caldissimi per la scelta del Quirinale sul conferire il nuovo Governo a Giuliano Amato o Enrico Letta (Napolitano scelse poi il secondo, ndr) Schlein sui social scriveva «se fanno premier Enrico Letta, con tutti i danni he ha fatto già solo nel Pd, la marcia su Roma la faccio io». Ma siamo solo all’inizio visto che di “buone parole” la giovane ex sinistra radicale ne ha davvero per tutti: «Letta non conta più un cazzo, e io che pensavo fosse del Pd…», ma anche bordate all’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, «“votare è una sciocchezza”. Democrazia a chi?», o ancora «aveva ragione Civati tre anni fa quando non votò Napolitano. Oggi ci ha proprio ricordato perché».
CONTRO PD, TRAVAGLIO E…: COSA SCRIVEVA LA GIOVANE ELLY SCHLEIN SUI SOCIAL
Se la prende con la “vecchia dirigenza” del Partito Democratico – da Bersani a D’Alema fino allo stesso Franceschini, curioso tutti e tre sono stati pieni sponsor di Elly Schlein alle Primarie Pd – ma anche con la corsa al Quirinale tra Mattarella e Marini nel 2015, «Marini? Valeria Marini spero…». Schlein ce l’aveva non solo con la politica in senso stretto ma pure con la stampa non ci scherzava, così come dimostra il tweet al veleno contro il direttore del “Fatto Quotidiano” Marco Travaglio.
Nel 2013 scriveva così in un altro tweet “del passato”: «E quel sorrisetto del caz*o di Travaglio, che potrebbe avere solo uno stronzo che ha altri due passaporti nella tasca interna del cappotto». Occorre ricordare che in quei tempi Elly Schlein era una “simpatizzante” del Centrosinistra, molto vicina alle posizioni di Romano Prodi tanto che pochi mesi più tardi avrebbe organizzato e sostenuto l’iniziativa “Occupy Pd” per contestare assieme alla base giovanile Dem la nascita del Governo Letta con alleanza di grandi intese. È lo stesso Travaglio a ricordarlo ora che sono riemersi quei tweet dal passato: oggi sul “Fatto” scrive infatti, «Ricordo anche che nel 2013 con la campagna Occupy Pd, Schlein cominciò a contestare il partito, quando cioè prima col golpe bianco dei 101 franchi tiratori contro Prodi e poi col secondo golpe bianco della rielezione di Napolitano, si impedì quell’intesa col M5s che Beppe Grillo aveva proposto in caso di elezione di Stefano Rodotà al Quirinale coi voti del Pd e dei 5 Stelle. Quindi, è un appuntamento mancato. Abbiamo praticamente perso 10 anni».