ELLY SCHLEIN ESALTATA DALLA ESORTAZIONE DI PAPA FRANCESCO SUL CLIMA

«Solo in ultimo arriva oggi da Papa Francesco uno dei messaggi più potenti ed efficaci che squarcia il velo di ipocrisia sul tema della crisi climatica»: così ha parlato durante la Direzione nazionale del Pd, la segretaria Elly Schlein, all’interno della sua relazione di apertura. Solo 24 ore prima il Vaticano aveva in effetti pubblicato l’Esortazione apostolica “Laudate deum”, la parte “conclusiva” – come ha detto lo stesso Papa Francesco – dell’enciclica dedicata al tema dell’ambiente, “Laudato sì”.



Come si legge nell’introduzione redatta da Papa Francesco alla sua esortazione, «Il cambiamento climatico è una delle principali sfide che la società e la comunità globale devono affrontare. Gli effetti del cambiamento climatico sono subiti dalle persone più vulnerabili, sia in patria che nel mondo»: una vera e propria “manna” politica per la sinistra e le associazioni ambientaliste che hanno immediatamente commentato il testo di Papa Bergoglio come un vero e proprio atto di accusa contro i presunti “negazionisti” del clima. Tra tutti, chi si è subito “intestata” questa esortazione segnalandola come esempio virtuoso sociale è certamente la segretaria Schlein che vi ha dedicato un lungo passaggio nella propria Direzione. Con la “Laudate Deum”, spiega la leader dem, «cadono in un sol colpo alibi, sottovalutazioni e negazionismi. Cadono con parole inequivocabili».



I PASSAGGI DELLA “LAUDATE DEUM” CHE PIACCIONO A PD E GREENPEACE

Elly Schlein arriva a citare alcuni passaggi diretti della “Laudate Deum” come quello del punto 58 nel quinto capitolo dell’esortazione: «Poniamo finalmente termine all’irresponsabile presa in giro che presenta la questione come solo ambientale, “verde”, romantica, spesso ridicolizzata per interessi economici. Ammettiamo finalmente che si tratta di un problema umano e sociale in senso ampio e a vari livelli. Per questo si richiede un coinvolgimento di tutti. Attirano spesso l’attenzione, in occasione delle Conferenze sul clima, le azioni di gruppi detti “radicalizzati”. In realtà, essi occupano un vuoto della società nel suo complesso, che dovrebbe esercitare una sana pressione, perché spetta ad ogni famiglia pensare che è in gioco il futuro dei propri figli».



Secondo Schlein, «nessuno può nascondersi dietro la banalizzazione o la demonizzazione di chi, consapevole del baratro che ci aspetta se non agiamo in fretta, vuole riportare in primo piano questa urgenza». È su questi temi che la segretaria Pd intende muovere l’azione politica ambientalista, sulle tracce del testo bergogliano: «vorrei che noi promuovessimo una grande riflessione anche ad esito dell’uscita, da noi fortemente salutata con grande favore, della seconda parte dell’enciclica laudato sì. E’ un’innovazione culturale importante quella che tiene insieme giustizia sociale e giustizia climatica. Perché dice giustamente che chi oggi paga la crisi climatica più di ogni altro sono le stesse popolazioni più impoverite dalle crisi economico-finanziarie, dalle guerre, dalla pandemia». Un altro passaggio particolarmente significativo della “Laudate Deum” già ripreso da media e associazioni “green” è quello al punto 11 del primo capitolo: «L’origine umana – “antropica” – del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio. […] La coincidenza di questi fenomeni climatici globali con la crescita accelerata delle emissioni di gas serra, soprattutto a partire dalla metà del XX secolo, non può essere nascosta. La stragrande maggioranza degli studiosi del clima sostiene questa correlazione e solo una minima percentuale di essi tenta di negare tale evidenza». Da Schlein a Greenpace Italia, l’esortazione di Papa Francesco è considerata (e usata) come un mero atto politico perdendo l’interezza di un documento legato all’ecologia integrale: «il Papa denuncia il negazionismo climatico e le responsabilità delle aziende fossili come politici e media non hanno il coraggio di fare».