Governo bocciato su manovra e riforme costituzionale, Elly Schlein tackle sull’esecutivo Meloni. Intervenuta ai microfoni di Cinque minuti, la segretaria del Partito Democratico ha esordito parlando delle pensioni, il suo giudizio è chiaramente negativo: “Sulle pensioni: hanno gridato tanto contro la Fornero e invece hanno fatto peggio tagliando la pensione a chi ha fatto tanto per il Paese come i medici”. La dem si è poi espressa così sulla cosa peggiore fatta dal governo: “C’è l’imbarazzo della scelta. Una cosa giusta l’avevano fatta e sono tornati indietro; avevano abbassato l’Iva su pannollini, assorbenti e seggiolini per i bambini e l’hanno riaumentata. Aumentano le tasse e tagliano i servizi”. Incalzata da Bruno Vespa, la Schlein si è poi soffermata sul percorso del suo Pd: “Abbiamo da ricostruire la nostra credibilità stando accanto all’Italia che fa fatica. Per questo mettiamo al centro la salute, la scuola, il lavoro dignitoso e anche la giustizia climatica. Abbiamo vinto le primarie su una piattaforma di discontinuità, e ci rivolgiamo alle realtà sociali che hanno smesso di credere nella politica e al Pd. Per questo l’11 saremo in piazza per costruire insieme l’alternativa a Meloni”, riporta l’Ansa.
Elly Schlein: “Premierato è pericoloso”
Intervenuta anche a Porta a porta, la Schlein si è soffermata anche sulle riforme costituzionali e a suo avviso non siamo nelle condizioni di una legislatura costituente, il governo sta smantellando le prerogative del Parlamento: “Oggi il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio sono entrambi eletti dal Parlamento. Se uno viene eletto direttamente dai cittadini, inevitabilmente l’altro cade nell’ombra. Giù le mani dal Presidente della Repubblica”. Stroncatura netta da parte di Schlein del premierato, proposta che “è un fumogeno per coprire una manovra che taglia le pensioni. Ma non per questo è meno pericolosa. Intacca i poteri del Presidente della Repubblica e smantella la repubblica parlamentare. Oggi il Parlamento elegge il presidente del Consiglio, domani una sola persona decide della vita del Parlamento. Non credo che la democrazia si risolva nell’acclamazione di una persona ogni 5 anni”.