Un’adolescenza difficile quella di Elodie Di Patrizi, la bella e brava artista sulla cresta dell’onda, venuta dal basso. E’ cresciuta nel quartiere Quartaccio di Roma, e nonostante delle condizioni sociali non semplici, la cantante ha sempre saputo che prima o poi ce l’avrebbe fatta. «Oggi non mi sento tormentata – racconta la stessa Elodie Di Patrizi ai microfoni del Corriere della Sera – e sono piuttosto lucida riguardo a quello che è stato. Considero il mio passato la mia fortuna: mi ha dato la possibilità di vedere la vita cruda fin dall’inizio e non l’ho subìta». Un’adolescenza complessa anche a causa della separazione dei suoi genitori: «I miei si sono separati quando avevo otto anni ma anche prima non erano molto felici, a casa non c’era una bella arietta. Mia mamma faceva la cubista, era una ragazza con problemi, mi ha avuta a 21 anni». E poi c’erano altri problemi, ben più seri rispetto ad una mancanza di intesa: «Tossicodipendenza. Io l’ho capito dopo un po’ ma non ho reagito arrabbiandomi, anche se poi ho avuto dentro di me tanta rabbia per parecchio tempo. Ho detto vabbè vi do una mano, cerco di capire come aiutare. Non mi va di addossare colpe a loro, ma sono stata anni a tentare di sistemare una cosa che non è sistemabile, non da una ragazzina».
ELODIE: “TORNAVO A CASA E NON C’ERA L’ACQUA CALDA”
E quando vivi praticamente senza genitori, è normale che le cose vadano a rotoli: «Tornavo a casa e non c’era l’acqua calda, non riuscivo a studiare – racconta ancora Elodie Di Patrizi – provavo a proteggere mia sorella che ha tre anni meno di me: cercavo di non farle capire quanto andassero male le cose. Una situazione che mi creava un nervoso, una rabbia enorme, ma che non mi ha mai fatto sentire una sconfitta». E anche fuori casa la vita era proprio da quartiere di periferia: «Sul pianerottolo c’erano spacciatori, gente sessualmente promiscua, alcolizzati, la mia famiglia che non era quella del Mulino bianco». Un quartiere che le ha tolto tanto, ma che nel contempo ha dato tanto ad Elodie Di Patrizi: «Tutto il quartiere aveva volti parecchio coloriti: osservandoli è come se avessi studiato, ho amato tante di quelle persone. Mi hanno dato la possibilità di vedere le vita con serenità: tutte le cose si risolvono e anche quando soffri è una fortuna, perché stai vivendo. Alla fine, siamo stati tutti tanto male ma adesso stiamo tutti bene. E sono orgogliosa della mia famiglia: sono frutto della loro storia».
ELODIE: “NON STUDIAMO MA NON GLIENE FREGAVA NULLA A NESSUNO”
Un’Elodie Di Patrizi che non disdegna comunque le sue origini, nonostante le difficoltà vissute, e che spesso e volentieri torna a trovare le amiche di un tempo: «Le mie vicine del pianerottolo, altre ragazze con cui giocavo in cortile. Come me hanno vissuto cose difficili per la loro età, c’è chi l’ha presa in un modo, chi in un altro. Con alcune siamo riuscite a sviscerare quello che ci era successo solo da grandi, con altre non ne abbiamo parlato mai». Elodie Di Patrizi ha un grande rimpianto, quello di non aver preso la maturità: «Non studiamo, a nessuno gliene frega niente, ma chi ti chiede i voti della pagella? I miei genitori non sono mai andati a parlare con un professore. Io ho la terza media e per dirlo ci ho messo anni: mi vergognavo come una ladra. Rimpiango moltissimo il fatto di essere ignorante. Mi fa sentire a disagio, anche perché sono stata vigliacca: ho fatto il liceo fino al quinto anno, senza mai essere bocciata. Arrivata a maggio, mi sono ritirata. Non mi sentivo all’altezza di fare l’esame». Tante le ragazze come lei al Quartaccio, fra cui alcune rimaste incinte giovanissime, a 15-16 anni: «Ecco io quello no, ero proprio vergine, anzi. Una delle più rigide su certe cose. Quando una mia amica si era fidanzata con un tossico di eroina ero impazzita: l’ho sequestrata dentro casa, le ho detto tu da qua non esci». Anche lei comunque non è stata una ragazzina facile: «A 12 anni mi facevo le canne tutto il giorno: iniziavo la mattina e finivo la sera». Una vita difficile, dura, complicata, che ovviamente un bambino, così come un ragazzino, non dovrebbe mai provare, ma fortunatamente il mondo della musica si è accorto di lei, riuscendola in qualche modo a salvare, anche se forse, la piccola grande Elodie, non aveva bisogno di aiuto.