Il futuro è già presente, la realtà ormai batte la fantascienza. Neuralink, presentato da Elon Musk, l’imprenditore, inventore sudafricano con cittadinanza canadese naturalizzato statunitense, ci dice come presto diventeremo robot, macchine che funzionano in connessione perenne con computer e smartphone. Il male assoluto? La dipendenza già attiva dalla realtà virtuale e dalla tecnologia ci dice che quello potrebbe essere il futuro, ma naturalmente ci saranno anche benefici. Tutto dipende da come lo si usa, anche se l’essere umano si dimostra quasi sempre incapace di far buon uso delle sue stesse invenzioni. Ad esempio le persone disabili potranno averne dei benefici. In sostanza si tratta di un sensore del diametro di 8 millimetri da impiantare nel cervello tramite due fori della stessa misura praticati con il laser per non provocare dolore. Un robot speciale sviluppato dall’azienda dotato di un ago da 24 micron inserisce i fili nel cervello, sotto il cranio, a circa 60 micron di distanza dai neuroni.
CHIP NEL CERVELLO
Vengono inseriti 3 o 4 chip che si connettono a un computer indomabile da posizionare dietro l’orecchio che consente la lettura dei picchi dai neuroni. In questo modo sarà possibile controllare smartphone, il mouse e la tastiera. In più una app per iPhone permetterà di scrivere i messaggi. In questo modo si potranno accrescere le capacità neurologiche, potrà essere usato da persone paralizzate in migliorare su larga scala il pensiero e la comunicazione. Ma se fosse invece il computer a controllare noi? Fantascienza? Chissà. Musk ha spiegato che il chip aiuterà “a preservare e accrescere le capacità del cervello”, in sostanza, “ci sarà una sorta di simbiosi con l’intelligenza artificiale”. Ovviamente il sistema è stato testato su una scimmia che, ha detto ancora, “ha controllato un pc usando il cervello”. L’idea di aumentare le capacità umane attraverso la tecnologia, spesso definita transumanesimo, è solitamente limitata al regno della fantascienza, ma Neuralink ha annunciato che prevede di iniziare le sperimentazioni cliniche già il prossimo anno.