Ora è davvero ufficiale, Elon Musk ha comprato Twitter. Dopo mesi di chiacchiere, rumors e scambi di accuse, il numero uno di Tesla e SpaceX ha completato l’acquisizione del social network, rimanendo quindi fedele al suo accordo da 44 miliardi di dollari raggiunto la scorsa primavera. Un’ufficialità che è stata accompagnata subito da quattro licenziamenti, visto che il miliardario di origini sudafricane ha deciso di lasciare a casa 4 top manager, precisamente il chief executive Parag Agrawal, il chief financial officer Ned Segal, il responsabile degli affari legali e della ‘policy’ Vijaya Gadde e il general counsel Sean Edgett. Agrawal e Segal: questi, al momento del licenziamento, si trovavano all’interno del quartier generale di Twitter e sono stati letteralmente buttati fuori dallo stesso edificio, scortati dagli uomini della sicurezza.
In seguito Elon Musk ha pubblicato un tweet in cui si legge “l’uccello è libero”, in riferimento al social network del cinguettio, il cui logo, come ben si sa, è un uccellino blu. L’imprenditore ha quindi chiarito le ragioni per cui ha deciso di acquistare Twitter: “Il motivo per cui ho acquisito Twitter è perché è importante per il futuro della civiltà avere una piazza cittadina digitale comune, dove un’ampia gamma di opinioni può essere discussa in modo sano, senza ricorrere alla violenza”, ha affermato Musk nel messaggio postato sul social.
ELON MUSK COMPRA TWITTER, UFFICIALE: EVITATA LA QUERELLE GIUDIZIARIA
“Attualmente c’è un grande pericolo che i social media si spezzino in camere d’eco di estrema destra e di estrema sinistra che generano più odio e dividono la nostra società”. Elon Musk aveva tempo fino alla giornata di oggi, venerdì 28 ottobre 2022, per concludere la trattativa di acquisto del social, in caso contrario, avrebbe dovuto affrontare una battaglia giudiziaria con l’azienda, che non avrebbe giovato a nessuna delle due parti in gioco. Vedremo come cambieranno le sorti per Twitter, che molto probabilmente diverrà più liberale rispetto a prima, e che probabilmente riaprirà le porte all’ex presidente americano Donald Trump, bannato dopo i fatti di Capitol Hill.