Elon Musk contro lo smartworking, neppure in modo troppo velato. L’imprenditore ha più volte sottolineato come per lui il lavoro conti più del talento. Il patron di Tesla sarebbe stato chiarissimo con i suoi dipendenti: nessun lavoro da remoto, bisogna essere in ufficio. Per convincerle i lavoratori, avrebbe fatto proprio il suo esempio: “Potrei starmene a bere Mai Tai con delle modelle nude ma invece me ne sto qui con voi”. Nella mail di Elon Musk, trapelata sui social, l’oggetto è proprio “Il lavoro da remoto non è più accettato”. La missiva, rivolta ai dipendenti Tesla che lavorano in smart working, è stata inviata personalmente dal Ceo dell’azienda.



La mail, inviata ieri 31 maggio, vede scritto: “Tutti quelli che intendono lavorare da remoto devono essere in ufficio per un minimo (e sottolineo “un minimo”) di 40 ore a settimana, oppure devono lasciare Tesla”. Un modo per dire, in pochissime parole, che il lavoro in smart non è assolutamente consentito. Chi vuole continuare a lavorare in Tesla, dunque, dovrà farlo solamente in presenza.



La mail di Elon Musk

La mail di Elon Musk prosegue con una leggera eccezione. Per qualcuno, infatti, lo smartworking è consentito: “Se ci sono collaboratori straordinari per cui questo non sarà possibile, giudicherò e approverò direttamente io ogni singolo caso”. Musk prosegue scrivendo che l’impegno richiesto “è inferiore a quello richiesto a chi lavora in fabbrica”. In questo passaggio, l’imprenditore si rivolge soprattutto ai cosiddetti “white collar”, manager che non operano direttamente sulla catena di montaggio e dunque possono godere di maggiore flessibilità.



Le nuove disposizioni di Musk riguardano senza dubbio i dipendenti di Tesla in America ma non è chiaro se le modalità siano estese anche agli uffici di Berlino e Shanghai. Pubblicata su Twitter, la lettera di Musk è diventata virale. Un account ha scritto: “Hey Elon, molte persone stanno parlando di questa mail. Vuoi dire altro alle persone che credono che lavorare in ufficio sia un concetto antiquato?”, taggando l’imprenditore. Questo ha risposto: “Queste persone dovrebbero far finta di lavorare altrove”.