Elon Musk fa causa ad OpenAI, società che ha sviluppato ChatGPT, e a Sam Altman, amministratore delegato della società di intelligenza artificiale. Le accuse dell’imprenditore sono di aver abbandonato la missione originale della compagnia, ovvero quella di sviluppare prodotti di AI per le persone e non per i profitti. Musk ha depositato l’atto giovedì sera: Altman e il co-fondatore Brockman, invitarono anche l’imprenditore sudafricano a fondare la compagnia open source e senza scopo di lucro. Secondo Musk, OpenAI viola il primo contratto che i tre co-fondatori avevano firmato, secondo cui la compagnia avrebbe dovuto essere no profit. Secondo il contratto, infatti, la tecnologia sarebbe dovuta essere “disponibile liberamente” al pubblico.



Musk era tra i fondatori iniziali della società. Nel 2018, poi, l’imprenditore propose agli altri membri, tra cui Sam Altman, di acquisire l’azienda e guidarla da solo. Gli altri investitori rifiutarono: il patron di Tesla, che riteneva che OpenAI avesse perso troppo terreno nei confronti di Google in ambito intelligenza artificiale, decise di allontanarsi. Anni dopo, OpenAI è stata acquistata da Microsoft per 13 miliardi, diventando l’azienda di intelligenza artificiale che vale di più al mondo.



Elon Musk fa causa a OpenAI: “Vogliono massimizzare i profitti”

Come riporta Tech Crunch, nella causa di Elon Musk si legge: “In realtà, tuttavia, OpenAI, Inc. è stata trasformata in una filiale di fatto closed-source della più grande azienda tecnologica al mondo: Microsoft. Sotto il suo nuovo Consiglio di amministrazione, non sta solo sviluppando, ma sta effettivamente perfezionando l’intelligenza artificiale generativa per massimizzare i profitti per Microsoft, piuttosto che per il beneficio dell’umanità”.

Secondo il documento legale, Musk ha donato oltre 44 milioni di dollari ad OpenAI tra il 2016 e settembre 2020. Come spiega Repubblica, la decisione di OpenAI di perseguire il profitto, supportata da Microsoft, viola l’accordo iniziale di creare un’entità open source e no-profit secondo quanto affermato dagli avvocati dell’imprenditore nel documento giudiziario depositato a San Francisco. I legali, inoltre, criticano l’azienda per aver mantenuto riservate le informazioni riguardanti GPT-4, il modello di intelligenza artificiale più sofisticato.