Forse un virus ci spazzerà via tutti, come temono gli apocalittici dei giorni nostri. Forse no. Nel bel mezzo di questa incertezza la testimonianza della fiducia – è un caso applicativo della fede – nel futuro e nella bontà dell’opera degli uomini di Elon Musk è potente. Puntuale, come pretende dagli altri, Musk si è collegato per la seconda giornata di Italian Tech Week venerdì mattina alle 11:45 (da lui, in Texas era notte fonda) per conversare con John Elkann, nella sua veste di presidente di Stellantis. Moderatore il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari.



Quanto valga in termini di credibilità per il sistema Italia la presenza del visionario operativo americano (d’adozione) all’evento di Torino è difficilmente calcolabile. Sicuramente un importante spot, che si spera abbia la forza di mandare in soffitta gli stereotipi di un’Italia tutta spaghetti-mafia-camorra e Gomorra (uno dei prodotti più esportati dell’industria italiana). Ma per chi scrive quello che più rileva nel discorso di Musk è l’affondo sulla civiltà che risolve l’antitesi tra techne e umanesimo. Una nebbia dove si sono perse anche le menti più brillanti della filosofia nostrana e mondiale. ”È difficile creare civiltà su Marte, avere un posto sicuro, ma se riusciamo a mettere base lì potremmo partire per esplorare il sistema solare e altre galassie, trovare magari altre civiltà”. Al di là degli aspetti tecnologici che lascio volentieri a chi più ne sa, c’è in questa visione – tutt’altro che folle – il desiderio di un incontro con un altro reale, uno pensante come noi, ma che possa aver fatto un pensiero che noi ancora non abbiamo fatto. Uno a cui è venuta un’idea che a noi non è mai venuta. O che forse abbiamo scartato con troppa fretta.



Nella visione di Musk l’incontro è centrale. La sua stessa presenza all’evento di Torino nasce dall’amicizia con John Elkann, incontrato grazie alla comune passione per il sole di Sicilia, il calcio, le auto, per il fare impresa, eccetera. Ora, ciò che distingue un melanconico (leggi depresso) da una persona psichicamente sana (leggi guarita) è cosa se ne fa dell’incontro. Che seguito gli dà. Se gli dà un seguito, o se mentre avviene già lo rubrica tra i ricordi, che possono solo alimentare la nostalgia per un tempo perduto (ma in realtà mai vissuto). Tra il 2018 e il 2019, dopo alcuni anni dal primo incontro in Sicilia, i due uomini intessono scambi d’amicizia e d’affari che non conoscono barriere, di tempo, di spazio e di denaro. Quest’ultimo elemento manca tra le categorie della ragion pura kantiana, ma non nel pensiero dei due business man globali, che invece abitano le tre dimensioni senza complessi o inibizioni filosofiche di sorta.



In quegli anni la Model 3 sta per uscire, la tensione è al massimo come ad ogni varo dei sexy prodotti di Musk. Le aspettative sono enormi, e il fantasma del fallimento pronto a uscire dalle segrete dell’anima. “È stato molto difficile”, ricorda Musk, che poco prima aveva ricordato a sé stesso e al pubblico che Tesla è stata lì lì per fallire almeno sei volte. “In quel periodo ho parlato molto con John, mi è stato molto vicino, è stato un amico”. Sta a vedere che non è un caso se Tesla ha “scelto i robot italiani di Comau per le sue auto” come chiosano Emanuele Capone e Bruno Ruffini nell’artico di Repubblica che da conto dell’evento. Al termine della carrellata sulle varie avventure imprenditoriali e sui progetti futuribili di Musk, arriva dal pubblico una domanda intrigante: come si fa imparare cose nuove?

La risposta di Musk ricapitola una vita, dal bambino avido di letture, che si nascondeva in libreria per leggere cose nuove fino alla chiusura, al bambino che non ha mai cessato di essere anche da adulto: “leggere libri, parlare con persone interessanti, imparare il più che potete… Quando pensi di aver imparato tutto diventi stupido. Bisogna accettare che ci siano persone che possono insegnarvi cose”.

Ecco di nuovo gli alieni. La passione di Musk per la civiltà degli alieni è la passione per la civiltà degli uomini. Gli alieni sono gli altri, quelli che stanno in un altro mondo rispetto al tuo, che possono avere un altro pensiero (civiltà) rispetto al tuo, e anche noi siamo alieni rispetto agli altri. Senza la passione per scoprire nuovi mondi non ci si incontra, non si fanno affari (di soldi o di cuore) e si finisce per rendere inabitabile anche il proprio. Questa, in pillole, la statura morale di un miliardario senza idolatria per il denaro.

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