Nel corso degli ultimi mesi si sono moltiplicati gli avvertimenti di Elon Musk sui potenziali pericoli dell’intelligenza artificiale. Lunedì il CEO di Tesla è tornato ad ammonire sul dossier, sottolineando che anche una “dipendenza benigna” dalle macchine complesse può minacciare la civiltà.
Secondo quanto evidenziato da Elon Musk, la dipendenza dall’AI nell’eseguire compiti apparentemente semplici potrebbe, nel tempo, creare un ambiente in cui gli esseri umani dimenticano come fare funzionare le macchine che hanno reso possibile l’intelligenza artificiale innanzitutto: “Anche la dipendenza benigna dall’intelligenza artificiale/automazione è pericolosa per la civiltà se portata così lontano da dimenticare alla fine come funzionano le macchine”, ha twittato l’imprenditore sudafricano.
Il nuovo monito di Elon Musk sull’intelligenza artificiale
Non è la prima volta che Elon Musk esprime opinioni forti e in controtendenza sull’intelligenza artificiale, puntando il dito contro molti “leader tecnologici” – compresi Mark Zuckerberg e Bill Gates – per la loro comprensione “limitata” del campo. Il CEO di Tesla è stato uno dei primi investitori in OpenAI, la startup dietro ChatGPT, e ha co-presieduto il suo consiglio di amministrazione sin dalla sua fondazione nel 2015 come laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale senza scopo di lucro. Un’esperienza terminata poco dopo, con le dimissioni dal consiglio all’inizio del 2018, una mossa che la startup di San Francisco ha legato al lavoro di Tesla sulla costruzione di sistemi di guida automatizzati. All’inizio del 2023 Elon Musk, insieme ad altri luminari della tecnologia e dell’intelligenza artificiale tra cui Andrew Yang e Steve Wozniak, ha scritto una lettera aperta sollecitando una moratoria sullo sviluppo dell’AI, denunciando i “profondi rischi per la società umana e per l’umanità”. Nel documento si chiedeva di sospendere lo sviluppo fino a quando non saranno implementati e verificati protocolli di sicurezza condivisi, invitando inoltre gli sviluppatori a collaborare con i politici in materia di governance e regolamentazione.