Elon Musk pubblica una serie di tweet sulla guerra in Ucraina, ipotizza un nuovo referendum in Crimea e Donbass e fa arrabbiare Volodymyr Zelensky. Il magnate, che per l’Ucraina ha messo a disposizione la rete satellitare Starlink, nelle ultime ore ha fatto discutere per una serie di messaggi costituenti la sua idea di pace. Il numero uno di Tesla, informa Adnkronos, ipotizza che il referendum e la sua accettazione sarebbe la soluzione più percorribile. “Ripetere i referendum, nelle regioni annesse, sotto la supervisione dell’Onu – scrive su Twitter Elon Musk –. La Russia se ne andrebbe, se questa fosse la volontà del popolo“. Altri messaggi denunciano l’appartenenza della Crimea alla Russia, come è stato fin dal 1873.



I messaggi su Twitter di Elon Musk sono molteplici. Il magnate si preoccupa della fornitura dell’acqua alla Crimea e della neutralità dell’Ucraina. Per Musk probabilmente si arriverà a questo risultato, ma solo dopo la morte di tante persone. Infine, il numero uno di Tesla mette in guardia da un ipotetico attacco nucleare: “È un possibile epilogo“.



Elon Musk per la pace: la risposta dell’Ucraina

Elon Musk ha poi ricordato che la Russia finora ha attuato una mobilitazione solo parziale. Se la Crimea fosse a rischio, Mosca potrebbe incrementare la sua mobilitazione e il numero dei morti, da ambo le parti, sarebbe elevato. In una guerra totale, la Russia avrebbe la meglio, perché ha una popolazione tre volte superiore all’Ucraina. Infine, Musk conclude: “Se avete a cuore la gente dell’Ucraina, cercate la pace. La volontà delle persone che vivono in Donbass e Crimea deve essere determinante”.

Alle parole di Musk ha replicato Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky“Sta cercando di legittimare i referendum farsa che si sono svolti tra persecuzioni, torture ed esecuzioni di massa?, scrive il consigliere. “Le centinaia di migliaia di persone morte a Mariupol voteranno? Quelli finiti nei campi di concentramento? La Russia – conclude Podolyak – crea forni crematori mobili e sogna che l’Ucraina come nazione sparisca. Non è una questione di voto”.