Elon Musk si prepara a sfidare le compagnie elettriche britanniche annunciando un piano di ingresso nel mercato delle forniture domestiche con l’azienda Tesla Electric. Grazie alle batterie accumulatrici Powerball potrà rivendere l’energia immagazzinata con un prezzo al dettaglio destinato ai consumatori finali e alle famiglie. L’anticipazione del progetto è stata data dal quotidiano The Daily Telegraph, che nell’occasione per confermare l’intenzione di Musk ha anche citato alcuni annunci di lavoro apparsi recentemente nei quali si cercano “dirigenti esperti in materia energetica, per svolgere il ruolo di responsabili delle operazioni per Tesla Electric nel Regno Unito“.



Con questa mossa quindi la compagnia dell’imprenditore sudafricano potrebbe presto registrarsi ufficialmente nell’elenco dei fornitori Uk e quindi entrare in competizione con le altre società nazionali. Inoltre la bolletta elettrica per chi dovesse scegliere la nuova opzione, potrebbe risultare più bassa rispetto a quelle tradizionali, in quanto l’acquisto diretto dalla rete è più costoso rispetto a chi invece utilizzerà le nuove batterie Powerball.



Elon Musk entra nel mercato dell’elettricità con le batterie domestiche Powerball

Elon Musk è famoso per la produzione all’avanguardia di motori elettrici e automobili Tesla, ma più recentemente i suoi investimenti si sono concentrati sulla fornitura domestica di batterie per accumulo energia da utilizzare in casa. Il CEO ha sempre dichiarato di voler puntare ad una rivoluzione dei mercati, introducendo sempre maggiori sistemi in favore di fonti alternative e 100% rinnovabili. Le batterie Powerball funzionano immagazzinando elettricità durante la notte che poi può essere utilizzata dalle famiglie.



L’installazione costa 9500 sterline ed è stata già acquistata da circa 10000 nuclei familiari che stanno usando questa fonte nelle loro case. Nel piano generale di Musk ci sarà anche la possibilità di sfruttare la batteria dell’auto Tesla per le stesse finalità. Ma non solo, se l’accesso al mercato venisse garantito come in Usa, alcuni utenti potrebbero anche guadagnarci rivendendo l’energia qualora ci fossero problemi di approvvigionamento dalla rete nazionale, come ad esempio accaduto in Texas durante la recente ondata di caldo.