Crollano le azioni di Twitter dopo che Elon Musk, con un vero e proprio colpo di scena, ha annunciato la sospensione temporanea dell’accordo fra lo stesso e il social del cinguettio. Il visionario e miliardario di origini sudafricane è uscito allo scoperto nelle scorse ore proprio su Twitter, spiegando che l’accordo di acquisto è “temporaneamente sospeso in attesa di dettagli che supportino il calcolo che gli account di spam/fake rappresentino meno del 5% degli utenti”. Come detto in apertura, dichiarazioni che hanno provocato un vero e proprio terremoto nel pre-mercato di Wall Strett, con il titolo che ha perso 20 punti praticamente in un istante, facendo invece salire le azioni di Tesla, nota azienda che produce automobili elettriche di proprietà sempre di Musk.



Non è ben chiaro cosa sia accaduto, fatto sta che, come detto dall’uomo più ricco al mondo, per ora è stato tutto messo in ghiacciaia. Lo scorso mese il board di Twitter aveva deciso di accettare con un voto all’unanimità l’offerta presentata da Elon Musk per acquistare l’azienda pari a 44 miliardi di dollari, una notizia che aveva decisamente diviso l’opinione pubblica in quanto il visionario manager aveva fatto sapere di voler “liberalizzare” Twitter, evitando i ban che si sono verificati negli ultimi anni, a cominciare da quello dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.



ELON MUSK-TWITTER, ACCORDO SOSPESO: ATTESA PER IL CALCOLO DEGLI ACCOUNT FAKE

Mercoledì scorso, invece, il Wall Street Journal aveva riportato la notizia circa una presunta indagine della Sec a carico sempre di Elon Musk, per la tardiva comunicazione della sua quota in Twitter: secondo quanto stabilito dalle regole, la comunicazione alle autorità deve avvenire quando si supera il 5 per cento delle azioni totali, ma l’imprenditore lo avrebbe fatto con una decina di giorni di ritardo e questo gli avrebbe permesso di risparmiare circa 100 milioni di dollari.

Tornando agli account fake a cui fa riferimento Musk, secondo un report pubblicato da Bloomberg i “bot spam” sarebbero circa 229 milioni: si tratta di profili che rilanciano in automatico altri tweet, e che non rappresentano utenti reali. In ogni caso l’accordo da 44 miliardi di dollari non sembrerebbe essere in discussione.