Elon Musk torna a parlare dello sventato attacco dell’Ucraina alla flotta navale della Russia in Crimea l’anno scorso. Per l’amministratore delegato di SpaceX e patron di Tesla e X, ex Twitter, le sanzioni Usa sono da biasimare per questa mossa. Dopo giorni di indignazione da parte degli ucraini per le rivelazioni, contenute anche nella sua autobiografia, Musk in occasione dell’All-In Summit ha chiarito che avrebbe avuto bisogno dell’approvazione diretta dell’amministrazione Biden per attivare le comunicazioni satellitari Starlink per l’attacco furtivo.



«Al momento dell’accaduto, la rete satellitare nella regione intorno alla Crimea era stata spenta. Il motivo per cui era spenta… in realtà originariamente lo era perché gli Stati Uniti avevano sanzioni contro la Crimea, e non ci era permesso di attivare la connettività, senza l’esplicita approvazione del governo». Elon Musk non poteva agire senza il consenso del presidente americano Joe Biden. «In pratica, l’Ucraina non ci ha dato alcun preavviso o avviso o altro, abbiamo solo ricevuto una sorta di chiamata urgente dal governo ucraino che ci diceva che dovevamo attivare la Crimea».



“UCRAINA NON PUÒ DARE ORDINI AD AZIENDE USA”

Elon Musk ha aggiunto che, pur non essendo il «più grande fan» del presidente Usa Joe Biden, avrebbe attivato il sistema Starlink, «se avessi ricevuto una direttiva presidenziale» per farlo. Tra gli applausi della platea presente alla conferenza tecnologica, Musk ha aggiunto: «Il governo ucraino non è responsabile di persone o aziende statunitensi. Non è così che funziona». Quindi, ha respinto le «accuse assurde» secondo cui la sua decisione sarebbe stata motivata da un rapporto privilegiato con la Russia. Anche perché recentemente ha ricevuto elogi direttamente dal presidente russo Vladimir Putin, che martedì ha definito Elon Musk come una persona «eccezionale» e un «uomo d’affari di talento».



«Ci stavano davvero chiedendo di prendere parte in modo proattivo a un importante atto di guerra», ha aggiunto l’imprenditore miliardario in riferimento alla leadership ucraina. Musk ha anche affermato nel libro pubblicato dal Washington Post di essere stato avvertito dall’ambasciatore russo negli Stati Uniti che qualsiasi attacco da parte dell‘Ucraina alla Crimea, occupata dalla Russia dal 2014, avrebbe scatenato una risposta nucleare.