Elon Musk si è scagliato contro il libro di Paul Ehrlich, scritto nel 1968, leggasi “The population bomb”, un volume che divenne famosissimo con passare degli anni, e che metteva in guardia all’epoca, dal rischio della sovrappopolazione: “La battaglia per sfamare tutta l’umanità è finita – iniziava così il libro, come ricorda oggi Il Foglio – negli anni 70 centinaia di milioni di persone moriranno di fame”. Il numero uno di Tesla non ci ha pensato due volte a bollare il libro come “il più anti umano mai scritto”, per poi aggiungere: “l’ambiente andrà bene anche se la popolazione umana raddoppierà”, schierandosi quindi apertamente contro gli attivisti climatici. In occasione di un’apparizione presso l’All-In Summit, Elon Musk ha respinto appunto l’idea che avere meno figli sia meglio per l’ambiente, parlando di “totale sciocchezza”, per poi spiegare: “So molto di cose ambientali, quindi non possiamo lasciare che la civiltà si riduca al nulla. Non abbiamo bisogno di crescere in modo drammatico, ma almeno non crolliamo fino a quando la civiltà finirà con tutti noi in pannolini per adulti, in un lamento”.



A puntare il dito contro alcuni attivisti che vorrebbero “ridurre” la popolazione, anche un saggio appena pubblicato in Francia, dal titolo “Encore un enfant?” (“Ancora un figlio?”), in cui Fabrice Hadjadj scrive: “Prometto che quest’anno non metteremo Gesù bambino nella mangiatoia. Al suo posto verrà posizionato un rilevatore di CO2. Tutti gli argomenti della denatalità si riducono a uno: ‘Se lasciamo fare a Venere, ci porterà Marte’. La sovrappopolazione causa conflitti, carestie, epidemie, disastri climatici di ogni tipo”.



ELON MUSK E HADJIDJ VS ECOLOGISTI SULLA QUESTIONE DENATALITÀ

“Ma la flagrante testimonianza delle conseguenze della denatalità e della generale senescenza – prosegue Hadjidj – è inscritta nel marmo della turistica ‘Città degli innamorati’. Lo studio dello storico Beltrami su Venezia è tanto definitivo quanto poco noto: la decadenza economica e politica fa seguito passo dopo passo alla marcia dell’invecchiamento della popolazione. A Venezia vediamo le belle statue dei tetrarchi: l’ansia è viva sui loro volti. I libertari verdi inventano un peccato della carne più mortale di quelli sotto l’Inquisizione”.



Hadjadj comunque condanna in parte il modello occidentale attuale: “Se una società può svilupparsi solo promuovendo ragioni per vivere e per dare la vita, la nostra si occupa soprattutto di sviluppare e legalizzare i mezzi per suicidarsi e procurarsi la morte. Il secolarismo, cantando le lodi dell’innovazione più che della natalità, sostituendo alla speranza un progresso in cui nessuno crede più, firma così la propria condanna a morte”.