Rischia l’ergastolo Elona Kalesha, la 40enne albanese accusata dell’omicidio dei suoceri Teuta e Shpetim Pasho a Firenze. I coniugi, genitori dell’ex fidanzato dell’imputata, Taulant, furono uccisi e fatti a pezzi e i loro corpi furono rinvenuti nel 2020 in 4 valigie, alla periferia del capoluogo toscano. Il ritrovamento sarebbe avvenuto 5 anni dopo la scomparsa della coppia, datata 2015, in un campo tra il carcere Sollicciano e l’arteria stradale Fi-Pi-Li.



La 40enne è a processo per il duplice delitto e a suo carico, in appello, il procuratore generale ha chiesto il massimo della pena dopo la condanna a 30 anni di reclusione incassata in primo grado. Lo riporta Il Tirreno, secondo cui il pg Luigi Bocciolini, nella sua requisitoria, avrebbe sottolineato la sussistenza di “molteplici elementi che rendono assolutamente certa la colpevolezza” dell’imputata.



Elona Kalesha rischia l’ergastolo: il presunto movente e la ricostruzione del duplice omicidio

Per l’accusa, Elona Kalesha avrebbe avuto almeno un movente per assassinare i suoceri: i due, infatti, poco prima di morire avrebbero scoperto che la nuora aspettava un bimbo da un altro uomo mentre il figlio, Taulant, si trovava in carcere. Il timore che i suoceri potessero rivelargli il suo segreto, secondo i pm, avrebbe dato impulso all’azione omicidiaria della donna.

I giudici di primo grado avrebbero tracciato inoltre il profilo di un altro possibile movente, di tipo economico e relativo alla sparizione di una importante somma di denaro che il fidanzato dell’imputata e figlio delle vittime avrebbe dato in custodia al padre della stessa. La prossima udienza del secondo grado di giudizio, riporta ancora Il Tirreno, è fissata per il prossimo 27 novembre, giorno in cui potrebbe arrivare la sentenza. Stando a quanto ricostruito in primo grado sulla dinamica del duplice omicidio, Elona Kalesha avrebbe stordito i coniugi, entrambi diabetici, con del glucosio prima di ucciderli e depezzarne i cadaveri che poi avrebbe nascosto all’interno di 4 valigie.