Elsa Fornero a tutto tondo ai microfoni de La Stampa. L’ex ministro del Lavoro ha analizzato la campagna elettorale e non sono mancati giudizi tranchant sulla destra. A sorprendere, però, è la sua posizione su Giorgia Meloni: “Ha invocato l’unità contro il caro gas? Sente odore di governo, si considera vicina alla meta. Siccome sa che i problemi del paese sono tanti, cerca di essere più prudente di alcuni che, anche della sua alleanza, prudenti non sono. A cominciare da Berlusconi che si ripresenta con promesse fatte vent’anni fa”.
Nel corso della sua analisi, Elsa Fornero ha spiegato che la leader di Fratelli d’Italia ha adottato un modello diverso dalla classica donna della destra, “tutta patria e famiglia”. A suo avviso si tratta “di un altro segno di acume politico”: “Guarda lontano e ci riporta a discorsi un po’ più lungimiranti ai quali non eravamo abituati. Lo dico anche se mi sento distante da Giorgia Meloni, ma va riconosciuto che in campagna elettorale sta evitando gli errori, il video sullo stupro, grave, è uno di pochi”.
ELSA FORNERO TRA DESTRA E SINISTRA
Elsa Fornero ha precisato di non essere tentata dal melonismo, ma di riconoscere uno stile di campagna elettorale superiore ai suoi alleati. E, come già preannunciato, non mancano le stoccate alla destra: “Per il forte machismo da cui la destra è caratterizzata, Meloni premier sarebbe un grosso rospo da ingoiare. Sulla compattezza, osservo che, secondo i sondaggi, il suo partito ha il doppio della Lega”. Passando all’altro campo, Elsa Fornero ha sottolineato che la sinistra ha molte contraddizioni al proprio interno e fa fatica a trovare un messaggio forte e univoco che non sia quello dell’antifascismo: “La destra parla di immigrati, confini nazionali, senso della famiglia quasi esclusivamente tradizionale, e così rappresenta una visione di società agli antipodi della sinistra. Bisognerebbe rispondere con forza, costruendo sui valori di uguaglianza, progresso, partecipazione e integrazione.Bisognerebbe spiegare ad esempio che abbiamo bisogno di immigrati, è una questione demografica. Invece si fanno discorsi più ampi, ma al tempo stesso più vaghi. Poi si svelano le contraddizioni interne e le ricette faticano a raggiungere un elettorato comprensibilmente scontento”.