Elton John questa volta non ci sta e attacca il Vaticano. L’icona internazionale della musica ha utilizzato i propri profili social per scagliarsi duramente contro la Chiesa cattolica, che nelle scorse ore ha dichiarato ufficialmente che non può benedire le unioni omosessuali, poiché Dio non benedice il peccato, mandando per giunta in fumo le speranze di molti credenti gay che ritenevano che Papa Francesco avrebbe potuto cambiare la storia.
L’artista ha tacciato la Chiesa di “ipocrisia”, con tanto di hashtag su Instagram, su cui campeggia la seguente frase: “Come può il Vaticano rifiutarsi di benedire i matrimoni fra persone omosessuali poiché ‘sono peccatori’, quando ha già felicemente tratto profitto, investendo milioni, dal mio film ‘Rocketman’, che celebra la mia felicità trovata dopo le nozze con David?“. Una reazione dura da parte di Elton John, che ha tirato in ballo il capolavoro cinematografico che lo riguarda da vicino, dal momento che racconta la sua esistenza, rivelando come la Chiesa romana abbia sostenuto il progetto del lungometraggio, mettendo a disposizione le proprie risorse economiche per la sua realizzazione.
ELTON JOHN VS VATICANO: “CHIESA IPOCRITA”
Elton John si è così sfogato contro il Vaticano, fors’anche deluso dall’atteggiamento di Papa Francesco, che, quando venne eletto pontefice nel marzo 2013, tentò di assumere un atteggiamento maggiormente inclusivo nei confronti della comunità LGBT, perlomeno attraverso le sue dichiarazioni effettuate in pubblico, tanto da arrivare ad affermare in replica a un quesito postogli sui preti omosessuali: “Chi sono io per giudicare?”. Non soltanto: le parole pronunciate in “Francesco”, documentario diretto da Evgeny Afineevsky, hanno rappresentato la prima volta in assoluto in cui un Papa ha sostenuto pubblicamente la concessione di diritti legali alle persone gay nell’ambito delle unioni tra persone dello stesso sesso. A quanto pare, però, i suoi commenti si riferivano meramente all’ambito civile e non a quello ecclesiastico, dove resistono evidentemente dei tabù inscalfibili e apparentemente impossibili da aggirare. Un’altra occasione persa per voltare pagina, insomma.