All’inizio di ottobre è previsto il parere dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) in merito alla eventuale necessità di una terza dose di vaccino anti Covid. Lo ha annunciato Marco Cavaleri, responsabile della task force per i vaccini e le terapie Covid-19 dell’Ema. «Gli studi confermano che la terza dose aiuta nei casi di pazienti immunodepressi» – ha spiegato in conferenza stampa – anche perché «gli effetti di immunizzazione declinano nel tempo». Ma la priorità è che chi non ha ancora completato il ciclo vaccinale si immunizzi.
Riguardo la terza dose, Marco Cavaleri ha fatto riferimento ai dati presentati finora, che dimostrano come ci sia «una risposta immunitaria molto buona dopo la terza dose il che fa pensare che un’alta immunità potrebbe essere in grado di neutralizzare le principali varianti che sono ora in circolazione, compresa la Delta». Ma la valutazione dell’Ema è ancora in corso, quindi non si è sbilanciato sulle conclusioni, limitandosi a dire che «i dati preliminari sono rassicuranti in questa direzione».
A NOVEMBRE PRIMO VACCINO PER BAMBINI?
Per quanto riguarda la vaccinazione per i bambini under 12, l’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha precisato di non aver ricevuto «alcuna richiesta di estensione di indicazione d’uso di vaccini anti-Covid nei bambini di età inferiore ai 12 anni». Marco Cavaleri ha precisato comunque che Pfizer dovrebbe presentare i dati del suo vaccino messo a punto con BioNTech all’inizio di ottobre, mentre quelli di Moderna – sempre sui bambini di età compresa tra 5 e 11 anni – all’inizio di novembre. Per quanto riguarda la tempistica relativa alle valutazioni, queste dovrebbero richiedere 4 settimane, «se non ci saranno ulteriori aspetti da chiarire». Di conseguenza, si potrebbe avere l’autorizzazione al primo vaccino under 12 già a novembre con Pfizer.
Per quanto concerne invece l’eventualità di una seconda dose per il vaccino Johnson & Johnson, Cavaleri ha spiegato che stanno esaminando i dati secondo cui la protezione aumenta con un richiamo a due mesi dalla prima dose. «Siamo in contatto con l’azienda per sapere quando verranno condivisi con noi assieme ad altri dati sulla somministrazione della seconda dose dopo un intervallo di tempo più lungo».
DAL VACCINO J&J ALLE CURE A CASA
Quindi, l’Agenzia europea del farmaco (Ema) attende nuovi dati e studi «per capire se raccomandare o meno la seconda dose del vaccino prodotto da Janssen, ma dobbiamo ancora aspettare per capire quando il pacchetto di dati sarà a nostra disposizione». Ma Marco Cavaleri nella conferenza stampa si è espresso anche sulle cure da effettuare a domicilio, assicurato che l’Ema «sta supportando in maniera attiva gli sviluppatori di vaccini e trattamenti» allo scopo di «espandere il portafoglio di opzioni disponibili per la prevenzione e il trattamento della malattia grave». Dunque, c’è una «pipeline molto attiva» di terapia «in sviluppo, inclusi antivirali in pillola che potrebbero essere usati dalle persone» contagiate «a casa».