Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha sentito al telefono il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron a seguito della conferenza stampa di Ema che ha fissato per giovedì 18 marzo prossimo la decisione decisiva sul via libera al vaccino AstraZeneca. «Hanno avuto uno scambio di vedute sulla decisione presa in molti paesi europei, tra cui l’Italia e la Francia, di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca», spiega Palazzo Chigi in una nota serale. «Si tratta di una misura temporanea e cautelativa che durerà fino a giovedì 18 marzo, in attesa della conclusione dell’analisi supplementare condotta dall’Agenzia Europea per i Medicinali», spiegano ancora Draghi e Macron che considerano le dichiarazioni preliminari di oggi dell’EMA come del tutto «incoraggianti».



Nel caso di conclusione positiva dell’analisi dell’Ema, i due leader europei sono pronti a far ripartire immediatamente la somministrazione del vaccino AstraZeneca riprendendo il piano vaccini nazionale: «la sospensione di AstraZeneca verrà assorbita al massimo in 2 settimana», fanno sapere le fonti di Palazzo Chigi dopo il vertice pomeridiano tra Draghi e Macron. L’impatto della sospensione di AstraZeneca sulla campagna vaccinale può valutarsi su 200mila vaccinazioni in meno, spiegano le stesse fonti ad Askanews: «in caso di ripresa delle somministrazioni a partire dal 18 marzo, il rallentamento potrà essere riassorbito nell’arco di un paio di settimane. Anche grazie all’incremento della quantità del vaccino Pfizer stimato in 707.850 dosi».



GIOVEDÌ LA RIUNIONE (FORSE) DECISIVA

Arriverà giovedì la valutazione dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) sugli eventi tromboembolici denunciati dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca in Europa. Lo ha annunciato Emer Cooke, direttore esecutivo dell’Ema, in conferenza stampa, assicurando la massima trasparenza. «È nostra priorità garantire la sicurezza del vaccino e comunicare i risultati». A tal proposito, ha spiegato che è in corso un’inchiesta su alcuni lotti specifici. Alla luce delle «preoccupazioni emerse» è in corso, dunque, una revisione e «un’analisi rigorosa sugli eventi tromboembolici», valutando «caso per caso le reazioni sospette». Sui risultati non si è ancora sbilanciata Emer Cooke, però ha precisato: «Per il momento non ci sono indicazioni che il vaccino abbiamo causato queste condizioni, non sono emerse nei test clinici né sono stati indicati come effetti collaterali noti».



La valutazione dell’Ema, dunque, deve appurare se si tratta di un effetto collaterale o una coincidenza: «Molte migliaia di persone sviluppano trombosi ogni anno in Europa per cause di differenti».

EMA, CONFERENZA STAMPA SU VACCINO ASTRAZENECA

«Stiamo valutando eventi collegati con tutti i vaccini, al momento sono stati riportati casi su AstraZeneca», ha proseguito Emer Cooke in conferenza stampa. D’altra parte, il rapporto rischi-benefici del vaccino AstraZeneca «resta positivo». In ogni caso si stanno «continuando a valutare possibili eventi collaterali». La situazione comunque non è imprevista perché «quando si vaccinano milioni di persone non è raro che si abbiano reazioni avverse, il nostro ruolo è valutare che qualsiasi caso sia un reale effetto collaterale o una coincidenza». In merito alla questione dei lotti, il direttore esecutivo dell’Ema ha chiarito che «in origine alcuni specifici lotti erano sospettati di causare effetti collaterali, quindi stiamo facendo verifiche anche su questo, oltre che sui dettagli che stiamo ricevendo su alcuni casi e circostanze che potrebbero essere associati con alcune categorie di persone colpite da eventi» finiti al vaglio delle autorità sanitarie. Riguardo l’impatto di questa vicenda sulla fiducia dei cittadini: «C’è preoccupazione che ci sarà un effetto sulla fiducia nei vaccini. Il nostro compito è mantenere la fiducia nella sicurezza e nell’efficacia dei vaccini con una valutazione scientifica».