L’Ema, Agenzia europea del farmaco, è recente finita al centro di un’indagine per presunti (e poi confermati) conflitti d’interessi negli organi deputati all’approvazione dei nuovi farmaci da immettere sul mercato. Conflitti, appunto, poi confermati dalla Corte di giustizia europea (Curia), che ha deliberato sul caso sollevato dalla Debrégeas et associés Pharma (D&A Pharma) che del 2019 non riesce a farsi approvare un farmaco, l’Hopveus, destinato a combattere la dipendenza dall’alcool.



I conflitti d’interessi, nel caso in esame, erano relativi all’organo Chmp dell’Ema, che è proprio il Comitato per i medicinali per uso umano, formato da Sag, ovvero gruppi di esperti scientifici che valutano i dati relativi ai farmaci. Tra gli esperti che dovevano decidere le sorti dell’Hopveus, però, era stato incluso anche il ricercatore capo dietro allo sviluppo del farmaco AD 04, anch’esso utile al trattamento della dipendenza dall’alcool. Sui chiari conflitti d’interessi che c’erano stati dietro alla mancata approvazione da parte del Comitato Ema dell’Hopveus e all’approvazione dell’AD 04, prima della Corte, si era già espresso il Tribunale dell’Unione Europea che aveva dato ragione alla casa farmaceutica. L’Agenzia, però, aveva fatto ricorso, vedendoselo infine bocciato.



Ema: “Conflitti d’interessi? Valutiamo riforma dei comitati”

Insomma, secondo la Curia e secondo il Tribunale europeo, dentro ai consigli di approvazione dei farmaci ci sono troppi conflitti d’interesse, grazia ai quali si decide il successo o l’insuccesso di un farmaco. Peraltro, la Curia ricorda anche che nello stesso statuto dei Chmp si riporta chiaramente che gli esperti Sag “non devono avere interessi finanziari o di altro tipo nell’industria farmaceutica che possano compromettere la loro imparzialità”, impegnandosi al fine “dell’interesse pubblico” e non dei “loro interessi finanziari”.



L’Ema, dopo le prime accuse per i conflitti d’interessi aveva sottolineato che “anche se l’AD 04 dovesse essere considerato un prodotto rivale della Hopveus, la politica degli interessi concorrenti indica chiaramente che ad un esperto che ha contribuito allo sviluppo di un prodotto farmaceutico non è vietato essere un membro di gruppi di esperti convocati dal Chmp per esaminare un prodotto rivale”. Differente, invece, la posizione che la stessa Ema ha assunto dopo la seconda condanna per i conflitti d’interessi, dicendosi pronta ad avviare “eventuali revisioni sulle relazioni che intercorrono” tra i membri di esperti Sag e le case farmaceutiche, ma senza sbilanciarsi ulteriormente sulle future mosse.