Mentre la comunità scientifica dibatte sull’utilità della terza dose di vaccini anti Covid, l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) prende posizione. «Al momento non ci sono dati sufficienti per indicare che sia necessaria», ha dichiarato Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’Ema in un’intervista rilasciata a Politico. Inoltre, ha assicurato che i vaccini attualmente a disposizione «restano efficaci» anche contro la variante Delta del coronavirus, diventata «dominante nel continente» europeo. Non ha però escluso che «per alcune popolazioni si potrebbe iniziare a vederne la necessità, il che non significa che ce ne sia bisogno universalmente in tutta la popolazione». In Israele, ad esempio, la terza dose dei vaccini viene somministrata agli over 60 e il siero è sempre Pfizer.



Da settembre toccherà a Germania e Gran Bretagna, che offriranno la terza dose dei vaccini ai gruppi vulnerabili. Stando a quanto riportato dal Telegraph, saranno 32 milioni i britannici a cui sarà offerta la terza dose, quindi tutti gli over 50 e gli immunodepressi. Invece la Germania comincerà ad offrirlo ad anziani e persone a rischio, temendo una risposta immunitaria ridotta o in rapido declino. Ciò anche a chi ha ricevuto i vaccini AstraZeneca o Johnson & Johnson.



EMA-ECDC “RIDURRE INTERVALLO DOSI”

In una nota congiunta con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) incoraggia fortemente coloro che non si sono ancora vaccinati a iniziare e completare il ciclo vaccinale in modo tempestivo per avere un alto livello di protezione contro malattie gravi e morte causate dal Covid, compresa la variante Delta. «La vaccinazione è importante» non solo «per proteggere le persone a più alto rischio di malattie gravi e ospedalizzazione», ma anche per «ridurre la diffusione del virus e prevenire l’emergere di nuove varianti di preoccupazione». Inoltre, hanno evidenziato l’importanza di rispettare le normative nazionali e adottare misure di prevenzione, anche se il ciclo vaccinale è stato completato. Ma Ecdc ed Ema consigliano anche di ridurre l’intervallo tra le dosi, «entro i limiti autorizzati, in particolare per le persone a rischio di Covid-19 grave che non hanno completato il programma vaccinale raccomandato».



Per quanto riguarda, invece, i contagi tra i vaccinati, ciò non vuol dire che i vaccini non funzionano. «Finché il virus continuerà a circolare, continueremo a vedere infezioni breakthrough (dopo la completa vaccinazione, ndr) nelle persone vaccinate. Questo non significa che i vaccini non funzionino. Le persone vaccinate sono molto meglio protette contro il Covid-19 grave rispetto alle persone non vaccinate e dovremmo tutti sforzarci di essere completamente vaccinati alla prima occasione», ha dichiarato Fergus Sweeney, capo degli studi clinici e della produzione dell’Ema.