Mentre la campagna vaccinale prosegue spedita in tutta Europa, con paesi più virtuosi di altri e numeri che fanno ben sperare nella lotta contro il Covid-19, l’Agenzia europea del farmaco continua a studiare il percorso più efficace per mantenere alta la risposta immunitaria nei pazienti che ricevono il siero anti-Coronavirus. Dopo ricerche e raccolte di dati sempre più importanti, dall’Ema è arrivato il parere favorevole alla vaccinazione eterologa, quella che avviene con siero differente al richiamo rispetto alla prima dose ricevuta.



A dare l’idea personale sull’efficacia della vaccinazione con sieri differenti è Marco Cavaleri, che durante il briefing dell’Ema ha annunciato: “Stiamo vedendo risultati promettenti da studi che confermano una risposta immunitaria più forte quando il vaccino contro il Covid-19 dato come seconda o terza dose è diverso dal vaccino ricevuto inizialmente. Continuiamo a raccogliere e analizzare dati sulla vaccinazione eterologa”. Dati promettenti, sottolineano dall’Agenzia europea del farmaco, che potrebbero presto dare dei risultati importanti per il prosieguo della campagna vaccinale.



Vaccinazione eterologa, chi sarà costretto a farla

Quella della vaccinazione eterologa è una questione che si è accesa negli scorsi mesi e che in molti in Italia sono stati costretti a fare. È il caso dei pazienti che hanno ricevuto la prima dose di Astrazeneca prima del blocco del siero, poi vaccinati in seconda dose con Pfizer. Ma c’è anche chi, nelle prossime settimane, potrebbe dover ricevere una seconda dose diversa dalla prima a causa di vaccinazioni “non confermate” che hanno fin qui portato al mancato rilascio del Green Pass nonostante la somministrazione sia avvenuta.



Si tratta di tutti coloro che hanno ricevuto i vaccini Sputnik e Sinovac, sieri non riconosciuti dall’Aifa. Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia aveva detto: “Il Consiglio superiore di sanità aveva detto di considerare l’opportunità di una dose aggiuntiva eterologa di vaccino anti-Covid a chi fosse stato vaccinato con vaccini come Sinovac o Sputnik, ma c’e’ bisogno del pronunciamento di una agenzia regolatoria. Ad ogni modo, Sinovac e’ comunque riconosciuto dall’ Oms ma non Sputnik e dunque ci sono dei problemi da risolvere anche di tipo regolatorio. Anche questo aspetto e’ in corso di valutazione”