La grande imitatrice Emanuela Aureli è stata intervistata quest’oggi a La Vita in Diretta dalla padrona di casa Lorella Cuccarini. “Come passo la quarantena? – esordisce l’ospite in collegamento web – sto con marito, mio figlio, gioco un po’ con lui, poi trovo spazio per fare un po’ di pittura, per fare dei quadri. Ho inventato nuovi personaggi, sto studiando canzone diverse, è un momento per raccogliere le idee e un modo per lavorare sempre e non fermarsi mai”. La Cuccarini sembra particolarmente interessata alla questione della pittura: “Faccio dei quadri in cui le donne sono tutte di spalle – spiega la Aureli – mi baso un po’ su di me, di spalle non metto paura e vengo meglio. Questo quadro (si vede un quadro dietro di lei nel collegamento ndr) è mio, è una donna che sta aspettando che finisca tutto e che passi questa tempesta, è in una fase di riflessione, di calma apparente come mi sento io. Una mostra? Mi piacerebbe farla ma bisognerebbe accumularne tanti di quadri per poterne fare”.



EMANUELA AURELI: “NON VEDO L’ORA DI RIABBRACCIARE LA GENTE”

Viene quindi mostrata all’Aureli una foto di una lasagna che la stessa ha pubblicato sui social negli scorsi giorni: “Questa lasagna l’ha fatta mia marito – ha detto – ha fatto il mix di verdure, il prosciutto, mozzarella, zucchine, ha farcito tutto e io l’ho fotografata e l’ho mangiata. Lui cucina bene, sono io che sono un macello in cucina, non sono una bravissima cuoca, però in compenso mi piace tanto pulire la casa. Io uso il bicarbonato e l’aceto per pulire, l’ho fatto recentemente per il forno. La spesa? Io sono molto paurosa quindi rimango in casa e mando mio marito”. In studio passano poi le immagini di grandi imitatori del passato, a cominciare da Alighiero Moschese e Gigi Sabani: “Moschese usava le parrucche e il costume – dice la Aureli – mentre a Sabani bastava un’espressione del viso per farti subito entrare nel personaggio”. Infine un messaggio di speranza: “Non vedo l’ora di tornare nei teatri, nelle piazze, abbracciare le persone e dire loro che ci mancano e che siamo affezionati”.

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