La speranza della famiglia di Emanuela Marrulli è che l’autopsia possa aiutare a far luce sulla sua morte, visto che al momento resta ancora avvolta nel mistero. Il suo corpo è stato trovato senza vita nella serata di martedì nella sua abitazione di Lungavilla, in provincia di Pavia. La 38enne conviveva con un operaio di 57 anni, che è rientrato dal lavoro alle ore 20. Non era a casa dal mattino e aveva lasciato la compagna mentre dormiva.
Stando a quanto riportato dalla Provincia Pavese, è stato lui ad allertare i soccorsi, ma quando sono arrivati hanno constatato che la donna era morta da diverse ore. Sono scattate subito le indagini, da cui è emerso che la donna stava attraversando un periodo difficile, legato a problemi di tossicodipendenza per i quali era in cura al Serd, un centro che si occupa appunto di curare le dipendenze. Inoltre, stava per diventare esecutiva la condanna per alcuni reati che aveva commesso in passato, quindi rischiava di finire in carcere.
DISPOSTA L’AUTOPSIA SUL CADAVERE DI EMANUELA MARRULLI
La procura di Pavia però sembra escludere l’ipotesi del suicidio e ha disposto l’autopsia sulla salma di Emanuela Marrulli, in programma il 17 dicembre. Al momento l’ipotesi di reato su cui indagano i carabinieri è morte in conseguenza di altro delitto.
Stando a quanto riferito dal Corriere della Sera, dal sopralluogo effettuato in casa, in via Fermi, sarebbero state rinvenute cocaina, hashish e medicinali vari. Comunque, anche la famiglia della donna respinge l’ipotesi del suicidio e, tramite il fratello, chiede che vengano accertate le cause della morte, senza lasciare spazio ad alcun dubbio.