Il giallo del fascicolo vuoto su Emanuela Orlandi, trovato dal giornalista Gian Paolo Pelizzaro all’Archivio di Stato, si infittisce con l’ipotesi di un secondo dossier privo di documenti. Lo aveva segnalato alla Commissione parlamentare di inchiesta – attualmente impegnata nei casi della 15enne vaticana e della coetanea Mirella Gregori – l’avvocato della famiglia di Emanuela Orlandi, Laura Sgrò.
Secondo Andrea De Priamo, senatore presidente della bicamerale sulle due giovani scomparse, si tratta di due fascicoli diversi la cui documentazione, per cause ancora da accertare, sarebbe totalmente assente. Non è chiaro se sottratta con dolo prima del riversamento dei dossier da parte del Ministero dell’Interno (sulla base della Direttiva Renzi del 2014 sugli atti relativi a fatti sensibili di interesse nazionale) o successivamente, oppure se mancante per via di quella che De Priamo definisce una “desecretazione formale” per cui sarebbero stati riversati soltanto frontespizi e intestazioni senza gli effettivi contenuti dei faldoni.
Emanuela Orlandi, De Priamo sul fascicolo trovato vuoto: “Vicenda anomala, stiamo indagando”
L’assenza dei documenti nel fascicolo segnalato dal giornalista Gian Paolo Pelizzaro al senatore De Priamo (il primo in qualità di consulente e il secondo di presidente della Commissione bicamerale sui casi Emanuela Orlandi e Gregori) è considerata comunque una “vicenda anomala” su cui la commissione avvierà i dovuti approfondimenti.
De Priamo non esclude che il contenuto, mancante per intero, possa essere di interesse per il lavoro della bicamerale nell’ottica di arrivare alla verità sulle sparizioni delle due minorenni avvenute nel 1983, a poche settimane l’una dall’altra. Esclude però che i documenti siano stati sottratti dopo l’ingresso in Archivio di Stato. La sua convinzione – questo ha sottolineato a Radio Radicale e al format di RaiNew24, Pomeriggio 24 – è che fossero già assenti prima che avvenisse il passaggio a quella sede. Secondo il senatore, potrebbe essersi trattato quindi di un deposito di atti incompleto. Bisogna ora capire dove si trovano e quali sono le ragioni reali della loro assenza posto che, come accertato, il sommario rinvenuto rimanda a carte relative a vari aspetti del giallo di Emanuela Orlandi: da Ali Agca al “fronte Turkesh”, passando per un titolo come “Ritagli stampa“.
Il commento di Pietro Orlandi e le prossime mosse della Commissione d’inchiesta
“È il secondo fascicolo dell’Archivio di Stato che viene trovato vuoto – ha commentato Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, a Quarto grado –. Era già successo anni fa. È un bene che questa Cossmissione di inchiesta voglia approfondire e capire com’è possibile che spariscano documenti così importanti“.
Il prossimo passo annunciato dal senatore De Priamo, per quanto concerne i lavori della Commissione, è quello di riunire l’ufficio di presidenza. Un appuntamento previsto per il prossimo giovedì e al cui esito si procederà con una richiesta alle autorità preposte per cercare di capire chi abbia in mano quei documenti: “Immagino siano in possesso di autorità pubbliche – ha concluso De Priamo -, non posso certo immaginare che siano stati sottratti“.