Tre grandi gialli irrisolti e una coincidenza che porta il nome di Marco Accetti: si accende così la pista di un presunto legame tra il cold case di Magdalena Chindris, scomparsa nel 1995 a Roma, all’epoca in cui si parlò di un “collezionista di ossa” della Magliana, e il mistero di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana sparita nella Capitale nel 1983.



Per ricalcare il profilo di questo mosaico complesso di ipotesi e indizi, occorre fare un passo indietro al giallo della donna sparita misteriosamente a 47 anni e mai ritrovata di cui Il Corriere della Sera descrive la storia in un recente articolo a firma di Fabrizio Peronaci. Il giornalista parla di un verbale del 1986 dal quale emergerebbe il rapporto tra l’uomo reo confesso del rapimento di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, il predetto Accetti, e il caso Chindris.



Emanuela Orlandi e Magdalena Chindris: la pista del “collezionista di ossa” della Magliana

Magdalena Chindris, come ricostruito dal quotidiano, originaria della Romania e nota negli ambienti esclusivi della Capitale, oggi avrebbe 76 anni e ne aveva 47 all’epoca della scomparsa, nel 1995. Le sue tracce si persero misteriosamente il 31 maggio di quell’anno e il giallo sulla sua sorte non è ancora risolto. Nel cold case si parte da un elemento enigmatico che resterà tale per decenni: l’assenza del corpo della donna nella scena in cui la figlia, nella loro casa, trovò strani dettagli. Una scala al centro della sua camera da letto, il ventilatore gettato sul divano e una cravatta intorno alle eliche. Poi tracce di sangue in una parete, riporta ancora Il Corriere della Sera, simili a impronta di dita. Tra le ipotesi, quella del suicidio (con successivo spostamento della vittima fuori dall’abitazione) ma il cadavere era sparito. Si fece largo anche quella di un finto suicidio e di un omicidio con depistaggio. Per risalire al giallo di Emanuela Orlandi, nel filone del presunto legame con la vicenda oscura di Magdalena Chindris datata 1995, secondo quanto elencato da Peronaci si passa dalla scomparsa del corpo di Katty Skerl, la 17 enne assassinata a Grottaferrata nel 1984 e la cui bara è sparita.



Ed è in queste sparizioni di corpi che si innesterebbe un possibile collegamento: nel 2007, alla Magliana, sarebbero stati trovati resti carbonizzati che, si sarebbe scoperto dopo, apparterrebero a ben 5 persone. L’immagine è quella di uno scheletro composto da ossa di soggetti ancora oggi da identificare, in prima ipotesi ricondotte a un pensionato scomparso, Libero Ricci, ma così non era. All’epoca si parlò di un “collezionista di ossa” in azione nella zona. Le analisi di laboratorio avrebbero portato a stabilire che tra i profili compatibili ci sarebbe proprio quello di Magdalena Chindris ma occorrono accertamenti più specifici, su tutti l’esame del Dna, per l’eventuale identificazione.

Emanuela Orlandi, da Magdalena Chindris a Katty Skerl passando per Marco Accetti

Stando a quanto ricostruito ancora dal giornalista Fabrizio Peronaci, tra le ipotesi su una delle identità a cui potrebbe essere ricondotto un osso parte di quello scheletro scoperto alla Magliana nel 2007 ci sarebbe proprio quella che conduce a Katty Skerl. E non è la sola coincidenza che potrebbe allungare le ombre del giallo fino al 1983, esattamente alla sparizione di Emanuela Orlandi.

Stando agli elementi riportati dal Corriere, Magdalena Chindris e Marco Accetti – il fotografo che confessò di aver preso parte al rapimento della 15enne cittadina vaticana e di Mirella Gregori – si conoscevano. E non solo: sarebbe stata lei a sostenere il suo alibi nel processo per la morte del piccolo Josè Garramon. Fu inoltre Accetti, il cui nome ricorre da 41 anni nel giallo Emanuela Orlandi e che si pensa possa essere “l’Americano” che telefonò alla famiglia dopo la scomparsa, a segnalare il trafugamento della salma di Katty Skerl dalla sua tomba.