Emanuela Orlandi e il mistero della sua scomparsa, avvenuta ormai 41 anni fa, torna in onda a FarWest, la trasmissione di Salvo Sottile in prima serata oggi su Rai 3. Secondo le anticipazioni del programma, saranno trasmesse “importanti e inedite testimonianze” sul giallo della cittadina vaticana di cui si persero le tracce il 22 giugno 1983, poche settimane dopo la sparizione della coetanea Mirella Gregori avvenuta sempre a Roma.
Negli studi televisivi del format sarà presente anche il fratello della ragazza, Pietro Orlandi, per un confronto su quanto emerso relativamente all’ipotesi che la giovane sia stata rapita e condotta all’estero sotto manovre segrete mosse dalla presunta regia occulta del Vaticano, la cosiddetta “pista di Londra”.
Emanuela Orlandi a Londra? La rivelazione di un funzionario della Difesa rilancia la pista inglese
Pietro Orlandi è convinto che la pista inglese, cioè quella che ricalca il presunto trasferimento di sua sorella a Londra dopo il rapimento, abbia un concreto fondamento e ora torna in scena una indiscrezione che sembra supportare questo scenario. Si tratta della rivelazione di un funzionario della Difesa che, riporta Repubblica, alla trasmissione FarWest avrebbe confermato tale tesi sostenendo che “il Vaticano chiese un volo per Londra ai Servizi” pochi mesi dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi.
Su quell’aereo, partito da Ciampino, si sarebbero imbarcati quattro passeggeri di cui due donne. Tra loro c’era la cittadina vaticana? È un’ipotesi che continua a mordere le cronache e che, finora, non ha trovato però un riscontro oggettivo. Il sospetto dominante sulla pista londinese è quindi quello di un volo segreto verso l’Inghilterra per far perdere completamente le tracce di Emanuela Orlandi, volo che la Santa Sede avrebbe chiesto espressamente ai Servizi italiani a ridosso del sequestro della 15enne. Il funzionario interpellato in esclusiva dalla trasmissione di Salvo Sottile, anticipa Fabrizio Peronaci sul Corriere della Sera, avrebbe inoltre riferito di essere stato proprio lui l’uomo a cui il Vaticano avrebbe avanzato la presunta richiesta top secret.