Il caso di Emanuela Orlandi torna stasera al centro della nuova puntata di Chi l’ha visto, la trasmissione di Rai3 condotta da Federica Sciarelli. In studio ci sarà anche il fratello della ragazzina scomparsa all’età di 15 anni. Da quel giorno sono passati 36 anni e la famiglia Orlandi ha sempre continuato a cercare la verità. Tuttavia, nei giorni scorsi è arrivata l’ennesima delusione in seguito all’archiviazione delle indagini sulle ossa del cimitero Teutonico. Pietro Orlandi commenterà questa sera gli ultimi avvenimenti senza nascondere la sua amarezza come già avvenuto nei giorni scorsi quando raggiunto da Fanpage.it aveva commentato: “L’ho appena saputo, mi sembra assurdo”. Secondo quanto scritto nel comunicato della Santa Sede che annuncia l’archiviazione delle indagini nell’ambito della sparizione della giovane Emanuela Orlandi, i frammenti rinvenuti sarebbero databili ad almeno 100 anni fa, quindi ad epoca ben anteriore alla sparizione della giovane cittadina vaticana. Il provvedimento, tuttavia, ha lasciato aperto alla famiglia la possibilità di procedere, privatamente, ad ulteriori esami. Ad intervenire è stata anche Laura Sgro, avvocato della famiglia Orlandi, la quale ha espresso le sue perplessità dicendosi per nulla soddisfatta della decisione del Vaticano.



EMANUELA ORLANDI, NUOVA ARCHIVIAZIONE: DELUSIONE DELLA FAMIGLIA

“Gli accertamenti sulle ossa repertate, ben 26 sacchi, sono avvenuti l’estate scorsa e sono durati poco più di due giorni, non consecutivi”: così ha commentato l’avvocato della famiglia di Emanuela Orlandi, come riferisce Fanpage.it. A suo dire si sarebbe trattato di “esami puramente visivi” che anche secondo alcuni esperi in materia “non sono sufficienti a datare con precisione le ossa”. La stessa avvocatessa ha poi contestato la ‘l’opportunità’ che il Vaticano ha concesso alla famiglia di Emanuela Orlandi di poter procedere ad accertamenti in maniera privata: “I test genetici e con Carbobio14 non sono stati effettuati e ora ci sentiamo dire che la famiglia è libera di procedere autonomamente con gli approfondimenti. Eppure il Vaticano conosce le condizioni economiche della famiglia Orlandi, come può pensare che da soli siano in grado di sostenere esami così costosi?”, ha tuonato. Oltre ad esprimere le loro perplessità, l’avvocato Sgro ha si è anche detta insoddisfatta in riferimento al “dichiarato spirito di collaborazione della Santa Sede”, dal momento che non sarebbero mai giunte risposte alle tante richieste presentate. Dalla possibilità di ascoltare alcuni cardinali alla richiesta di maggiore chiarezza rispetto alla telefonata giunta in sala stampa, “tutte questioni che non sono state sciolte”. Ad essere messo sotto accusa anche il tempismo di tale archiviazione, dal momento che in questo momento storico caratterizzato dalla grave emergenza sanitaria non è possibile muoversi liberamente.

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