Mentre (finalmente) sia il Vaticano che il Parlamento iniziano ad indagare a fondo nella misteriosa sparizione di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, nuovi – per certi versi importantissimi – dettagli emergono dal racconto dell’ex magistrato Ilario Martella che all’epoca delle sparizioni era impegnato nelle intricate indagini per l’attentato a Papa Giovanni Paolo II che – a suo dire – è indelebilmente collegato alla sparizione delle due ragazze: un racconto messo nero su bianco in un libro in uscita venerdì e anticipato sulle pagine del Corriere della Sera. 



Il punto di partenza di Martella non può che essere la data della sparizione di Emanuela Orlandi che risale all’esatto momento in cui “io come giudice istruttore stavo cercando di portare alla condanna non del solo Alì Agca (..), ma anche dei suoi complici bulgari” tra cui la misteriosissima figura di “Sergej Antonov, alto ufficiale dei Servizi bulgari“: inchiesta – spiega, riferendosi a dei documenti che ha potuto visionare personalmente – che fece nascere “un ‘accordo’ ultra segreto tra il capo dei Servizi Bulgari (..) Dimitar Stojanov e il capo della stasi Erich Mielke”.



Alla base dell’accordo c’era l’intenzione di “creare un’operazione di depistaggio e di ‘distrazione di massa‘ tramite” il rapimento di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori perché “c’era il terrore nei bulgari e nei sovietici che il ‘generale Antonov’ potesse essere condannato e che Bulgaria e Urss fossero formalmente incolpate dell’attentato al Papa” facendo – da ultimo – ricadere tutte le colpe sui “soli Lupi Grigi [per] indurre poi Agca a ritrattare ciò che rivelò quando collaborò con me”.



Ilario Martella: “Emanuela Orlandi e Mirella Gregori sono quasi certamente morte, il Papa deve dire ciò che sa”

Non a caso – continua Martella – dopo il rapimento di Emanuela Orlandi Agca cambiò completamente atteggiamento, iniziando a spacciarsi “come uno psicopatico isolato” e riuscendo a delegittimarsi al punto da ottenere l’assoluzione del generale Antonov che – se condannato – avrebbe “portato guai seri all’intero blocco sovietico”; mentre sulle ragioni dietro all’attentato al Papa l’ex magistrato ricorda che “Wojtyla fu determinante nell’abbattimento dell’Urss e del Muro di Berlino, così come nella scomparsa della Stasi” rendendolo (a dir poco) un soggetto decisamente scomodo.

Lo scopo del rapimento di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori – invece – era quello di “usarle come arma di ricatto per far liberare Agca”, mentre a suo avviso è certo che entrambe “sono state uccise” visto che ad oggi non è mai emersa nessuna “prova certa che siano rimaste in vita”; mentre chiudendo su quello che si aspetta lui dalle recentissime inchieste aperte ci tiene ad esortare “il Papa [a] dire che cosa sa il Vaticano della vicenda” definendo “impossibile” che non ci sia nessun documento che cita le due ragazze.