Le amiche di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, le due ragazze scomparse a Roma da più di 40 anni, sarebbero state minacciate dai sequestratori delle due giovani. Dei messaggi minatori che avrebbero informato le destinatarie di ciò che le aspettava nel caso in cui avessero detto qualcosa. Ne scrive stamane il Corriere della Sera sottolineando la novità del duplice mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, aggiungendo che evidentemente le amiche delle due ragazze sparite sapevano forse qualcosa.
Attenzione però alla modalità con qui questi messaggi sarebbero stati recapitati, tramite delle frasi sibilline che gli stessi criminali avrebbero pronunciato addirittura durante dei quiz televisivi, ma anche con scritte su dei documenti. Il quotidiano di via Solferino sottolinea che ancora una volta la figura chiave nel giallo è quella di Marco Acetti, fotografo che si autodenunciò solamente nel 2013, all’epoca dei fatti 27enne.
EMANUELA ORLANDI E LA FIGURA DI ANTONELLA FINI
Bisogna riavvolgere il nastro al 27 aprile del 1980 quando lo stesso Acetti partecipò ad un programma tv condotto da Nanny Loy su Rai 2. Riascoltando la registrazione di quella partecipazione tv Marco Accetti, dopo aver partecipato al gioco, si congedò salutando una persona a casa, precisamente “una ragazza che abita a Roma in via Goito” tale Antonella Fini.
Ed è proprio la stessa Antonella, ex compagna di Mirella Gregori, che è rimasta coinvolta nell’inchiesta riguardante la sparizione Orlandi-Gregori, e che sarebbe stata scelta dal gruppo di sequestratori per effettuare un ricatto ai danni di una vittima non nota, ma vicenda pressochè identica a quella che sarebbe accaduta tre anni dopo appunto con la sparizione delle due ragazze. Per evitare che la stessa potesse parlare Marco Acetti l’avrebbe quindi minacciata via tv.
EMANUELA ORLANDI, LE MINACCE VIA TV E VIA PLICO POSTALE
Il Corriere della Sera cerca di riassumere meglio quello che è accaduto: Acetti individua questa giovanissima che frequentava la terza media, per dare vita a dei non meglio precisati giochi di ricatti, ma dopo una serie di analisi si rivela essere non adatta al ruolo di conseguenza lo stesso “adescatore” le fa pervenire questo messaggio intimidatorio tramite il quiz di Nanni Loy.
E la conferma di questo scenario si ha tre anni dopo, nel 1983, quando Orlandi e Mirella Gregori sono già sparite da mesi, e quando l’Americano il 4 settembre del 1983 fa trovare un plico in un cestino di via Porta Angelica, una busta che contiene gli esercizi del flauto che Emanuela Orlandi aveva con se il giorno della scomparsa e sulla cui copertina vengono annotati, scritti dalla scomparsa, i nomi di tre amiche, nonché l’indirizzo di casa, la stessa modalità quindi di Acetti durante il programma televisivo di Rai due. E anche per loro il messaggio è chiaro: non proferite una parola. Il riferimento è a Laura Casagrande, Gabriella Giordani e Carla De Blasio, tre giovani con cui Emanuela Orlandi si era forse confidata.